Qarabağ – Chelsea: 2-2
16′ Estêvão (C) – 29′ Leandro Andrade (Q) – 39′ Jankovic (Q) – 53′ Garnacho (C)
Il Chelsea fa tanto turnover per questo impegno ma deve subito rinunciare per infortunio a Lavia, con il Qarabağ che tiene bene il campo nella prima parte di partita, concedendo solo tiri dalla distanza ai più quotati ospiti, cercando anche ripartenze pericolose. Anche dopo il vantaggio blues firmato al 16′ da Estêvão con un mancino sul primo palo che sorprende Kochalski, il copione tattico non cambia, con gli azeri che continuano a crederci e fanno succedere l’imponderabile: al 29′ arriva il pareggio firmato da Leandro Andrade, abile a trovare il giusto tap-in dopo il palo colpito da Duran; poi, incredibilmente, la ribaltano al 39′ con il rigore di Janković, concesso per un fallo di mano di Hato che conferma la sua prestazione “horror”, dopo che aveva commesso un errore già sulla prima marcatura locale. A Maresca, ovviamente, non va bene quanto visto in campo fino a questo momento e decide di effettuare ben tre cambi, immettendo l’esperienza di Enzo Fernández, Delap e Garnacho, con proprio quest’ultimo che al 53′ insacca il gol del 2-2 con un preciso diagonale rasoterra. Anche Fernández e Delap (quest’ultimo partito in offside) impegnano Kochalski, ma anche il Qarabağ è ancora vivo e continua comunque a farsi vivo dalle parti del portiere degli inglesi. La partita rimane quindi interessante anche con il passare dei minuti, con tanti spazi aperti e occasioni ma nessun gol a far cambiare il punteggio, con il finale 2-2 che ovviamente accontenta più i padroni di casa che gli ospiti.
Entrambe le squadre si trovano ora – incredibilmente – a quota 7 punti: se per gli azeri questo punteggio non era assolutamente preventivabile all’inizio della competizione, risulta essere certamente inferiore rispetto alle aspettative per i londinesi, che dovranno certamente provare ad alzare i ritmi se vorranno continuare a sperare in una qualificazione diretta agli ottavi di finale.
Ajax – Galatasaray: 0-3
59’/66’/78′ Osimhen
I padroni di casa approcciano meglio il match, tenendo anche maggiormente il possesso del pallone, ma l’inerzia cambia rapidamente e poi sono gli ospiti a creare le occasioni più importanti, con Pasveer che deve opporsi in due occasioni ai tentativi di un pericoloso Osimhen. Provano a crescere i lancieri, con la mira di Mokio al 34′ e Gloukh al 37′ che risulta essere imprecisa. Nella seconda frazione, Pasveer vince ancora la sfida con Osimhen al 51′, ma al 59′ è il nigeriano ad avere la meglio: Sané attacca la profondità sulla destra e crossa per il centravanti che questa volta trova la giusta incornata. La squadra di Amsterdam non riesce a reagire, anzi, piove ancora di più sul bagnato quando prima Baas e poi Alders toccano il pallone con le mani in area: in entrambi i casi si presenta sul dischetto Osimhen, che si porta a casa il pallone della partita.
Non accade praticamente più nulla, con l’Ajax che incassa la quarta sconfitta consecutiva, rimanendo la peggior squadra della competizione con una differenza reti di -13. Il Galatasaray invece esulta per la terza vittoria consecutiva, che la pone a 9 punti e fuori dalla top8 solo per differenza reti rispetto a squadre dell’élite del calcio europeo, come Paris SG, Real Madri e Liverpool, oltre alla sorpresa Newcastle.
Benfica – Bayer Leverkusen: 0-1
65′ Schick
Il Leverkusen fa la partita mentre il Benfica attende, ma sono proprio i calciatori di Mourinho a rendersi pericolosi all’11’, quando Lukébakio, lanciato in profondità, arriva a tu per tu con Flekken ma impatta la parte esterna del palo. I legni non sono favorevoli ai portoghesi, con Otamendi che impatta la traversa al 34′ su sviluppi di corner. Anche il Leverkusen si fa vedere al 35′ dalle parti della porta locale, con Poku che però calcia malissimo. I padroni di casa falliscono con Lukebakio e Pavlidis il possibile vantaggio al 43′, facendosi murare da Flekken e Badé, con l’attaccante greco che fallisce anche ad inizio ripresa un paio di buone occasioni, prima facendosi murare dal portiere e poi non inquadrando lo specchio. La partita è tattica e sembra non volersi sbloccare, poi però al 65′ un flipper permette al subentrato Schick di trovare il gol che vale lo 0-1. Il segno del periodo poco positivo dei lusitani è palese quando una forte pioggia inizia a cadere su Lisbona e i tifosi decidono di abbandonare lo stadio nonostante manchi più di un quarto d’ora al termine e, effettivamente, non perdono praticamente nulla di una partita che si trascina stancamente fino al fischio finale, anche per colpa di un Lukébakio assolutamente poco in palla.
Come non capire i tifosi locali? La squadra è ferma a 0 punti dopo 4 giornate, con solo l’Ajax che ha fatto peggio. I tedeschi ottengono invece il primo successo nella competizione e si trovano ora in una posizione tale da permettergli di partecipare agli spareggi. Il percorso però è ancora lungo e prestazioni come quella odierna potrebbero non bastare.
Brugge – Barcellona: 3-3
6′ Tresoldi (BR) – 8′ Torres (BA) – 17’/63′ Forbs (BR) – 61′ Yamal (BA) – 77′ Tzolis (BR)
Il Barcellona approccia la partita con la spregiudicatezza che consiste nella solita difesa altissima e il Brugge non si fa fregare: al 2′ Szczęsny è già costretto al primo intervento per opporsi a Tzolis, ma poi il portiere polacco non può nulla al 6′ sul tocco dall’area piccola di Tresoldi, ben servito da Forbs che era stato precedentemente lanciato in profondità con i tempi giusti. I blaugrana sembrano poter ribaltare la partita quando trovano il pareggio dopo meno di 120 secondi con Ferran Torres, abile a insaccare l’assist dalla destra di Fermin López, con lo stesso che impatta poi un palo con un tiro a giro a Jakers battuto, ma sono ancora i nerazzurri a trovare il vantaggio: da un angolo in favore dei catalani, nasce una ripartenza letale dei padroni di casa, con Forbs che scambia con Tzolis, arriva a tu per tu con Szczęsny e lo fredda col mancino.
Koundé impatta la traversa al 27′ con un tiro dalla distanza, mentre Tzolis inquadra la porta ma trova attento il portiere ospite, con Torres che, imbeccato da Yamal, fallisce il pareggio al 45′ di un soffio. Lo stesso Yamal calcia troppo centralmente e si fa incredibilmente murare da Jackers al 52′, ma il 10 si fa perdonare allo scoccare dell’ora di gioco, trovando con l’esterno mancino il giusto tocco per insaccare dopo una splendida serpentina. Sembra poter essere l’inizio del ribaltone, ma, ancora una volta, è il Brugge a sfruttare la difesa troppo alta degli avversari, con Forbs che viene lanciato da Vanaken nuovamente a tu per tu con Szczęsny e lo fredda.
Il 3-3 però non si fa attendere e giunge al 77′, quando, su un cross forse innocuo di Yamal, arriva una sfortunata deviazione aerea di Tzolis che beffa un incolpevole Janckers.
Finita? No! Vermant insaccherebbe il 4-3 al 90′, ma dopo aver palesemente colpito Szczęsny, anche se l’arbitro necessita di rivedere l’azione al VAR per annullare la marcatura.
Questa è veramente l’ultima azione importante di un match che ha regalato tantissime emozioni. Il Brugge porta a casa un punto importante per il percorso, ma, per come si era messa la partita, forse ha qualche rimpianto in più rispetto al Barcellona che, al contempo, si trova ora fuori dalla top8 e dovrà certamente migliorare la fase difensiva se vorrà evitare di rivivere i fantasmi del passato.
Inter – Kairat Almaty: 2-1
45′ Martinez (I) – 55′ Arad (K) – 67′ Carlos Augusto (I)
Come ci si poteva attendere è l’Inter a fare la partita, con l’eroe della qualificazione alla fase finale Anarbekov che al 10′ deve opporsi al tiro di Di Marco, con Sorokin che salva poi anche sul possibile tap-in di Lautaro. Ancora il portiere si oppone a un tiro dell’argentino al 12′, con lo stesso attaccante che si poi oppone involontariamente alla conclusione a botta sicura di Esposito. Il “Toro” al 14′ non inquadra la porta di un soffio col piattone dal limite dell’area di rigore, poi, dopo un rigore prima concesso e poi revocato ai nerazzurri dopo verifica VAR, prima è ancora Anarbekov a murare sul 10 interista e poi è Sommer a doversi sporcare i guantoni sulla zuccata di Edmilson. Dopo un tiro alto di Esposito, gli ospiti sembrano prendere coraggio e colpiscono la parte alta della traversa con un tiro di Satpayev che, deviato, si impenna in maniera quasi imparabile per Sommer. Quando l’intervallo sembra prossimo, giunge il gol che sblocca la partita: è Martínez a insaccare in rete al termine di una prolungata azione offensiva, ricca di batti e ribatti. Anche a inizio ripresa il guardiapali ospite si oppone ad Esposito, ma, a sorpresa è il Kairat Almaty a pareggiare: è Arad, completamente lasciato libero da De Vrij, a trovare la zuccata vincente al 56′ sull’angolo battuto da Jorginho. Sembra di rivedere il copione del match pomeridiano tra Chelsea e Qarabağ, ma poi l’Inter si riporta in vantaggio con un gran rasoterra dal limite di Carlos Augusto dopo un’intelligente sponda di Esposito al 67′. La precisione degli attaccanti poi latita, con l’Inter che può festeggiare per un’importante vittoria, che la proietta a punteggio pieno, ma non al primo posto, proprio a causa del gol incassato questa sera. Che dire del Kairat? Certamente la squadra di Almaty ha fornito una prestazione gagliarda e combattiva, giocando a San Siro a testa alta, anche se non riesce a portare punti a casa.
Pafos – Villarreal: 1-0
46′ Luckassen (P)
Manchester City – Borussia Dortmund: 4-1
22’/57′ Foden (M) – 29′ Haaland (M) – 72′ Anton (B) – 90+1′ Cherki (M)
Newcastle – A. Bilbao: 2-0
11′ Dan Burn – 49′ Joelinton
O. Marsiglia – Atalanta: 0-1
90′ Samardžić
Juventus – Sporting Lisbona: 1-1
12′ Araujo (S) – 34′ Vlahovic (J)
Se i bianconeri cercavano punti decisivi per migliorare una classifica deficitaria lasciata da Igor Tudor, era chiaro che il club bianco verde sarebbe stato un ostacolo arduo per raggiungere l’obiettivo. Attualmente la squadra diretta da Borges è la perla più splendente del calcio lusitano e non casualmente guarda dall’alto tre delle quattro rappresentanti italiane in Champions. Anche ieri sera ha impostato una partita molto solida dove ad una difesa attenta ha aggiunto la grande capacità di graffiare in ripartenza portando a casa un punto meritato che ne consolida le ambizioni di prima fascia agli spareggi. Ben più complesso il compito di mister Spalletti che dovrà fare tre vittorie nelle prossime tre gare se vuol mettere al sicuro una posizione tra la diciassette e la ventiquattro. E non sarà per niente facile.
Liverpool – Real Madrid: 1-0
61′ Mac Allister
Un misero gol risolve un match non entusiasmante in cui la truppa di Slot ha dimostrato di essere ampiamente sulla via della guarigione. Un risultato che “aggiusta” anche la classifica delle due squadre nel GironeUnico. Classifica che sembrava troppo punitiva per i reds e troppo prodiga per i blancos. Entrambe a nove punti ed entrambe tra le otto elette sembra un consuntivo più oggettivo quando si taglia la boa di metà percorso. Va da se che tutte e due dovranno migliorare molto se poi vorranno arrivare fino in fondo.
Slavia Praga – Arsenal: 0-3
32′ Saka – 46’/68′ Merino
Non proprio una passeggiata per i londinesi il viaggio nella meravigliosa città di Kafka ma un successo netto e senza discussioni che consegna la quarta vittoria su quattro all’undici di Arteta. Con dodici punti in carniere i lancieri possono dirottare maggiori attenzioni sul torneo interno e cercare di contenere l’assalto di City e Liverpool. Coraggiosa e ammirevole la squadra ceca che cerca di portare qualche patema in casa inglese ma deve arrendersi ad un livello davvero troppo alto e già sembra salutare la competizione
Totthenam – Copenhagen: 4-0
19′ Johnson – 51′ Odobert – 64′ van de Ven – 67′ Palhinha
Fuori dal mare amico la squadra danese è molto meno competitiva e non poteva certo sperare di farla franca sul terreno degli speroni. Una partita a senso unico che proietta i londinesi molto vicino alle prime otto piazze valide per la qualificazione diretta. E risparmiare due match in pieno inverno sarebbe molto importante per la squadra di Frank che deve un po’ raddrizzare l’andamento in Premier. L’abbondanza del punteggio è un merito del nuovo formato della Champions che premia giustamente chi cerca non di speculare ma semmai di arrotondare il risultato. Game over invece per ì danese che in trasferta sono troppo morbidi e si accontenteranno probabilmente di un successo sui kazaki al prossimo turno.
Olympiakos – PSV: 1-1
17′ Martins (O) – 90+3′ Pepi (PSV)
Sconfortante risultato finale per i greci che, complice un po’ di mala suerte, non riescono nell’impresa di vincere questo match e quindi sono già virtualmente fuori dalla gara. Lo stesso però può dirsi per gli olandesi che con cinque punti in tasca potrebbero sembrare in piena lizza per gli spareggi ma sono attesi da un calendario talmente difficile che vanno ritenuti anch’essi fuori concorso già all’inizio di novembre. Giusto esito per un movimento calcistico che ha scritto la storia del football continentale, sia a livello di club che di nazionale, ma che quest’anno si è rivelato ben poca cosa.
Napoli – Eintracht Francoforte: 0-0
Tra Napoli e Francoforte vince probabilmente la paura di perdere, con entrambe le squadre molto guardinghe e che danno vita a una partita poco emozionante e a tratti anche disordinata.
Nel primo tempo le squadre sono molto corte e latitano le occasioni da gol: Bahoya impegna Milinković-Savić al 3′, poi il Napoli crea qualche grattacapo in più a Zetterer, prima con Højlund che viene disturbato da Anguissa al momento del tiro (sul quale si oppone l’ex Bologna Theate) e poi soprattutto per merito di un Elmas ispirato ma che non riesce a trovare il guizzo giusto per sbloccare l’incontro. Anche a inizio ripresa partono meglio i tedeschi, con Chaibi che impegna il portiere partenopeo, poi Elmas al 68′ propone un cross basso per McTominay che viene murato sul più bello da Koch, con lo stesso scozzese che al minuto 83 calcia alto da buona posizione su un cross basso di Anguissa. Nel mezzo, al 73′ Knauff aveva avuto il pallone del possibile vantaggio su un pallone rimasto vagante nell’area locale, trovando un attento Milinković Savić, poi il Napoli aveva cambiato ritmo con i cambi (aumentando la forza offensiva con Neres e Lang), con lo stesso Anguissa che, dal centro dell’area di rigore, aveva malamente calciato con pessima coordinazione un ottimo assist di Elmas. La zuccata di Anguissa su cross di Lang al minuto 89 viene respinta col petto ancora una volta da Koch, poi l’ultima azione degna di nota del match giunge al 95′, quando, sugli sviluppi di un corner, Collins chiude su Elmas prima che il tentativo di tap-in di Højlund venga parato da Zetterer.
Un pareggio certamente cercato più dai tedeschi, ma che non serve praticamente a nessuna delle due formazioni che, ferme a quota quattro punti dopo altrettante giornate, dovranno certamente cercare di cambiare passo se vorranno ambire di staccare il pass per il turno intermedio con una posizione favorevole.
Atlético Madrid – Royale Union Saint-Gilloise: 3-1
39′ Alvarez (A) – 72′ Gallagher (A) – 80′ Sikes (R) – 90+6′ Llorente (A)
Partono meglio gli ospiti con Schoofs che cerca senza fortuna la porta già al 2′, anche se per vedere il primo tiro in porta si deve attendere il 23′, quando Álvarez impegna Scherpen. La partita è equilibrata e a sbloccarla ci pensa proprio Álvarez (e chi altrimenti) che sfrutta benissimo l’assist di Giuliano Simeone per insaccare e far esplodere di gioia il “Metropolitano”. Dopo un gol d Griezmann annullato per un fuorigioco di Baena ad inizio azione, termina una prima frazione combattuta. La squadra belga fallisce un’occasionissima con David al 69′, con il calciatore che, praticamente solo al limite dell’area piccola, calcia a lato, e la legge del calcio colpisce ancora, con Gallagher che al 73′ batte nuovamente il portiere ospite con un piattone destro a giro nell’angolino alto, dopo che due conclusioni di Sørloth erano state respinte dalla difesa ospite. La partita sembra finita, ma gli ospiti non ci stanno e la riaprono sfruttando al meglio una palla inattiva, con la zuccata di Sykes che supera Oblak sulla battuta di Boufal. I colchoneros mettono però la ciliegina sulla torta nel sesto minuto di recupero, con Llorente che batte nuovamente Scherpen a finalizzazione di un contropiede.
Vittoria importantissima per gli uomini del “Cholo”, che trovano la seconda vittoria nella loro campagna europea e tornano in posizione tale che li porterebbe a partecipare quantomeno al turno di spareggio. L’Union Saint-Gilloise ha venduto cara la pelle, ma rimane a quota tre: servirà sicuramente qualche altro risultato positivo se non vorrà terminare la sua esperienza già nella League Phase.
Bodø/Glimt – Monaco: 0-1
43′ Balogun
Sotto il diluvio, la partita inizia subito con una buona intensità e con i padroni di casa che provano a rendersi pericolosi soprattutto con Berg, che però non riesce a trovare conclusioni pulite per impensierire Köhn, che invece, dopo un tiro alto di Kehrer, si deve sporcare i guantoni per parare un tiro di Høgh. Sono però gli ospiti a passare poco prima del duplice fischio, con Akliouche che serve Balogun con un pallone che sembra troppo defilato, ma l’attaccante biancorosso non ci pensa su e calcia forte con il mancino sul primo palo beffando un non perfetto Haikin. La reazione norvegese è veemente ed immediata, con Høgh che colpisce il palo a Köhn battuto e con lo stesso portiere che deve poi opporsi al tiro di Bjørkan. Anche a inizio ripresa il portiere della squadra del Principato deve impegnarsi per mantenere la sua porta inviolata, volando su una punizione di Berg e poi sul successivo tentativo di ribattuta di Høgh. I gialloneri meriterebbero il pareggio ma Köhn continua a calare ripetutamente la saracinesca, con i palloni che lo superano solo quando non inquadrano lo specchio della porta, poi restano in 10 per il rosso a Gundersen e perdono probabilmente quell’inerzia necessaria per trovare l’impresa.
I norvegesi falliscono ancora l’appuntamento con il primo storico successo nella massima competizione europea, subendo la seconda sconfitta consecutiva e rimanendo a due punti. Il Monaco, invece, dopo una sconfitta e due pareggi, riesce finalmente a conquistare i tre punti, ravvivando le speranze di poter andare quantomeno allo spareggio.
Paris SG – Bayern Monaco: 1-2
4’/32′ Diaz (B) – 74 Neves (PSG)
Quattro giri di lancette ed è già gol: il tiro di Olise viene respinto da Chevalier, che però nulla può sul tiro di Dìaz, sul quale aveva provato anche ad immolarsi Marquinos con la spalla destra. Il Paris prova a reagire, con le fiammate dei suoi attaccanti che mettono in difficoltà la lenta difesa teutonica, con Dembélé che si vede prima annullare correttamente un gol per offside e poi deve lasciare il campo per un infortunio. I padroni di casa non mollano, Barcola costringe Neuer all’intervento allo scoccare della mezz’ora, ma, dopo un palo di Gnabry, è ancora il Bayern a colpire, con Luis Díaz che sfrutta un’indecisione di Marquinos, scippandogli palla e insaccando col piattone destro. Kimmich sfiora il tris con un diagonale di poco a lato, poi Luis Díaz compie un fallo bruttissimo da dietro su Hakimi, che lascia il campo in lacrime nel giorno del suo 27° compleanno, dopo una torsione innaturale della caviglia. Nonostante l’inferiorità numerica, Kane impegna Chevalier prima dell’intervallo, poi nella ripresa la partita non regala grosse occasioni, con i portieri che controllano con relativa tranquillità i tiri in porta avversari, quantomeno fino al 74′, quando il subentrato João Neves insacca in acrobazia su un cross dalla sinistra di Lee Kang-In. Neuer salva su un tentativo in lob di Zaire-Emery, poi probabilmente soffia per fare andare una zuccata di João Neves oltre il palo. Il forcing finale non porta a gol, nonostante la presenza anche di Chevalier in area bavarese in occasione dell’ultimo calcio d’angolo del match.
I francesi escono con le ossa rotte da questo incontro, non tanto per il risultato – che può anche starci in una partita contro un avversario di questa caratura – ma piuttosto per gli infortuni di Dembélé e Hakimi che si vanno ad aggiungere a quello di Doué. I teutonici mantengono la vetta della classifica (in vantaggio sull’Arsenal per aver segnato più gol) esibendo l’ennesima prestazione importante e concreta. La domanda sorge spontanea: troveremo qualcuno capace di fermare la banda guidata da Kompany?
Analisi 3° turno GironeUnico
Galatasaray – Bodø/Glimt: 3-1
3’/33′ Osimhen (G) – 60′ Akgun (G) – 75′ Helmersen (B)
Dopo meno di 180 secondi Osimhen, che era precedentemente uscito dal campo dopo un problema al polso, riceve da Lemina e batte il portiere avversario con un piattone destro a fil di palo. Gli ospiti sembrano in difficoltà e, nelle rare occasioni, falliscono spesso il passaggio chiave, mentre i turchi continuano a spingere e mettono spesso il nigeriano in occasione di poter trovare la rete (come quando all’8′ impegna due volte Haikin di testa), anche se effettivamente è Bjørkan a fornire l’assist per il raddoppio che giunge al 33′. L’ex Milan Hauge fallisce l’occasione per riaprire la partita calciando a lato con il destro un rigore in movimento al 39′ poi anche il palo, colpito da Brunstad Fet al 43′, nega la gioia del gol al Bodø, con i norvegesi che lasciano ampi spazi alle ripartenze giallorosse e permettono nuovamente ad Osimhen di cercare, ma questa volta fallire, il gol con un diagonale proprio sul contropiede seguente. Il copione non cambia nella difesa anche se Çakir deve opporsi a un tiro di Berg precedentemente deviato da Bardakci al 53′, ma è ancora il Galatasaray a fallire una ghiotta occasione per il 3-0, con Osimhen che serve Akgün che non riesce a calciare nella porta occupata dai difensori gialloneri dopo aver saltato Haikin. L’esterno si fa però perdonare allo scoccare dell’ora di gioco, trovano il tris con un tap-in dopo una prima ribattuta del portiere norvegese. Evjen non inquadra di un soffio la porta al 64′ con un tiro dal limite, poi Osimhen (ancora lanciato da un errato retropassaggio avversario) viene murato prima da Haikin e poi da Sjøvold, prima del 3-1 firmato da Helmersen, che svetta di testa sul cross di Bjørkan al 76′. La partita scorre con ritmi alti ed entrambe le squadre alla ricerca di un altro gol, che però non arriva nonostante il forcing finale ospite.
Vittoria importante per i turchi, che salgono in zona spareggi e ottenendo il secondo successo consecutivo. I norvegesi invece rimandano ancora l’appuntamento con il primo successo in Champions League, subendo la prima sconfitta dopo i due pareggi per 2-2 contro Slavia Praga e Tottenham.
Spettacolarità: 70/100
Atalanta – Slavia Praga: 0-0
Come ci si aspetta sono i padroni di casa a fare la partita, anche se si deve attendere il 13′ per avere la prima vero occasione del match, quando Kossounou, imbeccato da De Ketelaere, si fa ipnotizzare nell’uno contro uno da Marković. Il fantasista belga è ispirato e, dopo aver costretto nuovamente il portiere ospite a una parata con un interessante tiro a giro, ritorna a vestire i panni dell’assist-man’, servendo a Krstović due palloni d’oro che vengono però cestinati: nel primo caso il montenegrino, trattenuto leggermente (secondo il direttore di gara) da Zima, calcia cadendo e non batte la resistenza biancorossa, mentre nella seconda situazione calcia altissimo da ottima posizione. Le mire di De Ketelaere e Lookman sono imprecise, mentre Carnesecchi deve intervenire sul tiro di Moses per salvare il punteggio allo scoccare del 45′ e fare lo stesso anche al 51′ sul tentativo su punizione di Provod. Lo Slavia va nuovamente vicina alla rete con un mancino di Sadílek che termina di poco alto e Chorý costringe Carnesecchi all’intervento, prima che la dea si svegli, per merito anche del subentrato Scamacca, che prima incorna di poco alto e poi impegna severamente Marković con un tiro dalla distanza.
Il risultato però non si sblocca ed è certamente una delusione per l’Atalanta: i tre punti in questa partita erano certamente fondamentali per poter sperare in un percorso più agevole, mentre ora i bergamaschi si trovano a quota quattro punti, sì in top24 ma dovranno certamente lottare per poter ambire a una posizione favorevole negli spareggi per l’accesso agli ottavi.
Lo Slavia Praga invece ringrazia la mancata precisione degli attaccanti nerazzurri e ottiene il secondo punto, che li porta, momentaneamente a una sola lunghezza dal 24° posto e certamente la prestazione fa ben sperare, dato che i cechi hanno avuto una ottima fase difensiva e hanno al contempo dimostrato potenzialità anche in quella offensiva, venendo fermati solo da un attento Carnesecchi.
Spettacolarità: 50/100
Bayern Monaco – Club Brugge: 4-0
5′ Karl – 14′ Kane – 34′ Diaz – 79′ Jackson
Che dire su questo Bayern Monaco? Semplicemente è come vedere in azione un panzer! Basti pensare che al termine della prima frazione sono già tre le reti di vantaggio su un Brugge che è annichilito dalla forza offensiva dei bavaresi: a sbloccare il match ci pensa il classe 2008 Karl al 5′, con un preciso destro all’angolino; dopo un palo impattato da Pavlović al 10′, Laimer sforna due splendidi assist prima per mandare in rete Kane al 14′ con un facile tap-in e poi permettendo al 34′ a Luis Diaz di trovare il giusto spazio per scoccare un destro che bacia la parte bassa della traversa prima di insaccarsi. L’Oktoberfest non si ferma e, dopo un palo di Kane colpito prima dell’intervallo e una parata sempre sull’uragano da parte di Jackers al 58′, è Jackson a insaccare la quarta rete al 79′ sfruttando una palla rimasta vagante in area dopo un tiro di Laimer ribattuto.
Davvero difficile capire se e chi fermerà questo Bayern Monaco, unica squadra ancora imbattuta in Europa e ora agguantano il Paris SG al primo posto in classifica di Champions con tre vittorie consecutive e una differenza di +10. Il Brugge subisce la seconda sconfitta consecutiva dopo quella maturata a Bergamo, ma sicuramente non era questa la sera giusta per poter ambire a ottenere successo.
Spettacolarità: 60/100
Chelsea – Ajax: 5-1
18′ Guiu (C) – 27′ Sutalo (A) – 33′ Weghorst (A) – 45′ Fernandez (C) – 45+6′ Estêvão (C) – 48′ George (C)
La partita sembra cominciare con un ritmo lento e non vive particolari emozioni fino al 18′, quando a stapparla è il cartellino rosso mostrato a Taylor per un fallaccio a piede a martello su Buonanotte. Piove allo Stamford Bridge, ma ancor di più sull’Ajax che proprio sugli sviluppi della punizione va anche in svantaggio, con Marc Guiu che si fa trovare ben appostato a centro area sull’assist di Fofana. Dopo il fortunoso 2-0 firmato da Caicedo, aiutato dalla fondamentale deviazione di Šutalo per battere Pasveer, gli olandesi vedono un filo di luce quando Weghorst accorcia le distanze al 33′, battendo su rigore (concesso per fallo di Adarabioyo su Moro) Jørgensen, che intuisce e sfiora, ma non quanto basta per non essere battuto. Ma i rigori non sono finiti e prima del termine della prima frazione ne vengono concessi addirittura altri due, entrambi in favore dei blues: Fernández al 45′, abbattuto in area da Weghorst, ed Estêvão, colpito fallosamente da Baas, nel sesto minuto di recupero, vanno a tu per tu con il portiere dei lancieri e lo battono. Anche nella ripresa la squadra di Maresca, conscia dell’importanza di fare tanti gol, non si ferma e arrotonda con un mancino di George deviato da Rosa al 48′, poi la partita scorre via fino al triplice fischio.
Il Chelsea ottiene un successo fondamentale, che li porta in 11^ piazza e tiene vive le ambizioni di qualificazione diretta agli ottavi di finale, con i campioni del mondo che sono stati fermati finora solamente dal Bayern Monaco all’esordio. Di contro, l’Ajax sembra essere sempre di più solo l’ombra della squadra che concedeva spettacolo e sfornava talenti fino a pochi anni fa: il primo gol in questa campagna europea è soltanto una magra consolazione se confrontato al fatto che ne sono stati incassati ben undici in soli tre incontri, e si dovrà sicuramente lavorare tanto se si vorrà evitare l’eliminazione diretta.
Spettacolarità: 65/100
Francoforte – Liverpool: 1-5
26′ Kristensen (F) – 35′ Ekitike (L) – 39′ Van Dijk (L) – 44′ Konate (L) – 66 Gakpo (L) – 70′ Szoboszlai (L)
In svantaggio dopo pochi minuti i Reds avrebbero potuto patire i numerosi sbandamenti degli ultimi tempi ma, se è vero che quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare, allora la truppa di Mister Slot ha preso in prestito la celeberrima frase dei Blues Brothers e ha schiantato una squadra di modesto livello come il Frankfurt seppellendola con 5 reti equamente distribuite tra i difensori centrali Van Dijk e Konate, il centrocampista Szoboszslai e le punte Ekitike e Gakpo. Un po’ di nuovo smalto alla formazione iniziale con Salah e McAllister che hanno visto dalla panchina tutti i gol dei loro compagni prima di entrare solo per accumulare una presenza negli archivi. Un rotondo successo che prepara bene la squadra inglese allo scontro di vertice contro i madrileni del prossimo turno mentre i tedeschi saranno di scena al San Paolo per una nuova probabile sconfitta che li farebbe definitivamente scivolare fuori dagli spareggi.
Monaco – Tottenham: 0-0
Risultato imprevedibile al parco dei principi dove il giovane tecnico, appena arrivato da Bruxelles, Pocagnoli non è riuscito a sfondare la difesa inglese, ben protetta dall’ottimo Vicario. Niente da fare quindi per i monegaschi che rimangono per ora fuori dagli spareggi e non sarà facile alla prossima andare a prendere punti in Norvegia. Non straordinaria ma certamente migliore la situazione degli speroni che nel prossimo incontro casalingo col Copenhagen possono fare un altro importante passo verso la prima parte degli spareggi.
Real Madrid – Juventus: 1-0
57′ Bellingham
Cerca la squadra di Tudor di sottrarsi ad una crisi vera e propria ma , al dunque, i blancos si prendono la partita e veleggiano a punteggio piena bella League Phase dove, invece, gli juventini in questo momento sono addirittura esclusi dai playoff. Se consideriamo anche la posizione in serie a la situazione per il tecnico croato è davvero disperata e necessita di punti come il pane. Una gara non entusiasmante con molte occasioni da una parte e dall’altra figlia perlopiu di errori difensivi, occasioni poi fallite da errori degli attaccanti. Unica eccezione, e giustamente ha risolto la contesa, la fiammata, l’unica, dì Vinicius che ha spaccato la partita e messo spalle al muro i bianconeri.
Sporting – Marsiglia: 2-1
14′ Paixao (M) – 69′ Catamo (S) – 86′ Alisson Santos (S)
Brutto ko per De Zerbi e i suoi che escono con le ossa rotta dall’Alvalade senza punti e con tanti rimpianti. Una sciocca espulsione si può dire che condizionerà tutta la fase campionato dei marsigliesi dopo aver già recriminato in casa Real. Con 3 punti in tre match si può già affermare che i giochi per i francesi in ottica qualificazione diretta sono già fatti, nel senso che le poche possibilità sono svanite, e dal prossimo turno al Velodrome con la Dea, De Zerbi dovrà passare al piano B per cercare un pasto dal nono al sedicesimo. Stesso obiettivo peraltro dei lusitani di Borges che malgrado il doppio dei punti attuali non ha l’organico per puntare a niente di meglio.
Athletic Bilbao – Qarabag: 3-1
1′ Leandro Andrade (Q) – 40’/88′ Guruzeta (A) – 79′ Navarro (A)
Pur non essendo una compagine particolarmente competitiva la squadra basca è riuscita a liberarsi abbastanza agevolmente dei sorprendenti azeri tenendo accesa la fiammella della speranza di arrivare agli spareggi di febbraio. Arrivarci da non testa di serie è verosimilmente anche l’obiettivo del club dell’ex Unione Sovietica che ha già messo in carniere la metà dei punti necessari e aspira al grande traguardi degli ottavi come un vero e proprio miracolo sportivo. La stessa formazione di Valverde non ha presumibilmente maggiori sogni nel cassetto considerato anche un calendario piuttosto complicato che al momento non può aggiungere ai tre punti attuali, più di sette,otto ulteriori.
Kairat Almaty – Pafos: 0-0
La sfida tra matricole disputata all’Almaty Ortalyk Stadion prende subito una brutta piega per gli ospiti, che, dopo più di 5000km percorsi, rimangono subito in dieci uomini a causa del rosso diretto mostrato al centravanti Correia, causato da un bruttissimo intervento a gamba alta che colpisce Luis Mata tra volto e petto. I kazaki fanno, come prevedibile, la partita, tenendo a lungo il possesso del pallone senza riuscire a trovare la porta, e nella prima frazione sono i ciprioti ad avere le occasioni più interessanti, con Anarbekov che ci mette letteralmente la faccia per parare il tiro a botta sicura di Dragomir al termine di un contropiede. Inizia poi una sfida tra il portiere locale e l’esperto David Luiz, vinta in più occasioni dal kazako, che viene aiutato anche dalla testa di Martynovich su un tiro praticamente a botta sicura di Bruno Felipe. Anarbekov si veste nuovamente da eroe su un tentativo di tap-in del brasiliano ex Chelsea, con Zaria che sporca finalmente i guantoni di Michael con un tiro interessante dal limite dell’area di rigore, poi la possibile svolta, negata da una posizione di offside: Dragomir calcia da lontano e impatta la traversa, il pallone colpisce la schiena dello sfortunato portiere locale, che, di fatto, infila il pallone nella propria porta, ma è appunto salvato dal fuorigioco. La paura sembra svegliare il Kairat, che impattano un palo interno con Arad a Michael battuto e calciano di poco a lato con i tiri da fuori di Tuyakbayev e Zaria, ma il risultato non cambia e il match si chiude con lo 0-0 di partenza.
Sicuramente un’occasione persa per entrambe le squadre di poter ottenere la prima storica vittoria nella massima competizione europea. Sicuramente ci si poteva aspettare di più dai padroni di casa, che invece, nonostante la superiorità numerica nella totalità del match, ha rischiato maggiormente la sconfitta, per merito di un Pafos mai domo e sempre pericoloso. Il Kairat trova comunque il primo punto, mentre i ciprioti ottengono il secondo 0-0 esterno della propria campagna, dopo quello nel match di esordio contro l’Olympiakos.
Spettacolarità: 65/100
Arsenal – Atletico Madrid: 4-0
57′ Gabriel – 64′ Martinelli – 67’/70′ Gyökeres
L’Atletico prova ad arginare le qualità offensive dell’Arsenal con un insolito 5-3-2 ma Eze impatta dopo meno di cinque minuti una traversa, complice anche una deviazione, e Rice fallisce il possibile tap-in, segno di come la serata degli spagnoli sarà tutt’altro che facile. La squadra del Cholo cresce con il passare dei minuti, con Raya che rischia di fare la frittata quando perde un pallone vicino alla rimessa laterale, con Alvarez che però non riesce a inquadrare la porta da posizione defilata. Oblak torna a sporcarsi i guantoni su una debole conclusione di Timber, e viene battuto da Martinelli al 35′ che era però partito in fuorigioco sul cross basso di Saka. A inizio ripresa l’Atleti va vicinissimo al vantaggio, con Raya che viene salvato dalla traversa sul tiro di Alvarez, ma poi ancora una volta l’Arsenal massimizza una palla inattiva e trova il vantaggio al 57′: pennellata di Rice dalla corsia mancina e zuccata di Gabriel che supera Oblak. Il difensore brasiliano è provvidenziale nell’opporsi a un tiro di Giuliano Simeone, mandando il pallone in angolo. Hancko incorna sul fondo al 62′ poi Martinelli raddoppia al 64′ con un piattone a giro su assist di Lewis-Skelly. Il capolavoro tattico di Arteta trova definitivo compimento al 67′ e 70′, con la doppietta di Gyökeres: entrambi i gol sono anche abbastanza fortunosi, ma ripagano lo svedese delle tante giornate di Premier League senza gioie ma comunque con gli elogi del suo allenatore. Raya poi decide anche di mantenere inviolata la sua porta, volando sul tiro di Gallagher all’85’, negando ogni possibile speranza agli spagnoli.
Successo molto importante per l’Arsenal, non solo perché ottenuta contro un avversario di caratura importantissima, ma anche per la quantità dei gol realizzati: i “Gunners” hanno (momentaneamente) una media reti peggiore solo rispetto a Paris SG e Inter (entrambe a +9), con un +8 totale. Débâcle pesante invece per l’Atletico Madrid, che subisce la seconda sconfitta (anche in questo caso in terra inglese dopo il 3-2 subito a Liverpool) e attende di conoscere gli altri risultati per capire se sarà ancora nella top24 dopo questo turno.
Spettacolarità: 70/100
Copenhagen – Borussia Dortmund: 2-4
20′ Nmecha (B) – 33′ Anton (D) – 61′ Bensebaini (B) – 76′ Nmecha (B) – 87′ Silva (B) – 90′ Dadason (C)
Al Parken a partire meglio sono i padroni di casa con Claesson che impegna Kobel già al 6′, ma sono gli ospiti a sbloccare la partita al primo tiro in porta, ossia una sassata dalla distanza di Nmecha che non lascia scampo a Kotarski. I danesi però sono in partita e trovano un (fortunoso) pareggio con l’autorete di Anton, dopo che Kobel si era superato sul tiro di Moukoko. Ancora l’attaccante ex di turno impegna Kobel al 42′. I Leoni continuano a fare la partita anche nella ripresa, ma la trattenuta di Lerager su Guirassy costringe il direttore di gara a concedere il rigore: così, al 61′, Bensebaini spiazza Kotarski e riporta in vantaggio il BVB. Tanti dubbi per un intervento di Bensebaini ai danni di Moukoko in area ospite, poi Jobe Bellingham viene fermato dal portiere locale al 73′, poi le ciliegine sulla torta le mettono Nmecha e Silva: il centrocampista al 76′, calciando nuovamente da fuori, trova questa volta una deviazione fortuita che mette fuori gioco un incolpevole Kotarski, che è invece molto colpevole sul diagonale dell’attaccante portoghese, sul quale avrebbe potuto certamente fare di più. I padroni di casa accorciano le distanze al 90′ con Dadason che rende però solamente meno amara la sconfitta.
Sconfitta pesante per il Copenhagen, che, già sorpreso dal Qarabag nel turno precedente, sperava certamente quantomeno in un pareggio oggi per muovere la classifica. Vittoria invece molto importante per il Borussia Dortmund, che si conferma una squadra dalle grandi capacità offensive ma anche dalla difesa non imperforabile. Attenzione però, perché se gli uomini di Kovač dovessero migliorare sotto quest’ultimo aspetto, potrebbero diventare una seria candidata per staccare il pass diretto agli ottavi di finale.
Spettacolarità: 65/100
Bayer Leverkusen – Paris SG: 2-7
7′ Pacho (PSG) – 38’/54′ Garcia (B) – 41’/45+3′ Doue (PSG) – 44′ Kvaratskhelia (PSG) – 50′ Mendes (PSG) – 66′ Dembele (PSG) – 90′ Vitinha (PSG)
Bastano 7′ al Paris per sbloccare la partita: su sviluppi di corner, Nuno Mendes propone un cross al centro per Pacho che, lasciato solissimo a centro area da Badé, incorna alle spalle di Flekken. Non paghi, i francesi cercano subito il raddoppio con Hakimi che però ha mira leggermente imprecisa, ma i tedeschi ci credono e ottengono un calcio di rigore al 23′ per fallo di mano di Zabarnyi: dal dischetto si presenta Grimaldo che si fa però ipnotizzare da Chevalier, colpendo il palo. Anche gli ospiti impattano il montante con Mayulu poco prima della mezz’ora, poi sembra piovere sul bagnato per le “aspirine”, quando il cartellino inizialmente giallo mostrato ad Andrich per un gomito alto su Doué diventa rosso dopo revisione VAR. Tuttavia Zabarnyi commette un nuovo fallo da rigore e viene anche lui espulso; sul dischetto questa volta si presenta Alex Garcia che riesce a battere Chevalier, che intuisce ma non riesce a toccare il pallone. La classe però dei francesi viene fuori dal 41′ in poi, con tre reti messe a segno. Nel 1-2, Vitinha di tacco serve Barcola, la palla passa anche tra i piedi di Kvaratskhelia che apparecchia per Doué, abile a controllare di destro e calciare con il mancino mettendo contro tempo Flekken e battendolo nuovamente; passano altri tre minuti e il georgiano trova anche il gol personale, con un tiro a giro che ha una traiettoria talmente strana da impattare entrambi i pali prima di insaccarsi; infine Doué porta le squadre negli spogliatoi sul punteggio di 1-4 segnando nel terzo minuto di recupero sfruttando l’assist di Hakimi con un altro tiro a giro dal limite. I parigini non sono paghi, e, ben consci dell’importanza di una buona differenza reti, arrotondano ulteriormente al 50′ con il mancino di Mendes ben imbeccato da un filtrante di Vitinha. I tedeschi però non mollano e rendono meno amara la pillola con il gran gol di Alex Garcia, che batte Chevalier con un bellissimo tiro di esterno destro che va a togliere le ragnatele dal sette. Dembélé rientra dopo l’infortunio e chiude il set al 66′ con un destro su assist di Barcola che va a infilarsi sotto le gambe di Flekken prima di terminare in rete. La partita scorre fino al 90′, quando Vitinha si toglie anche la soddisfazione del gol personale con un tiro dalla distanza.
Vittoria importantissima per il Paris, che, grazie all’ampio scarto, si prende momentaneamente la vetta della competizione con la terza vittoria e un +10 di differenza reti, spedendo invece il Leverkusen fuori dalla zona degli spareggi e ancora alla ricerca del primo successo dopo i due pareggi maturati contro Copenhagen e PSV.
Spettacolarità: 80/100
PSV – Napoli: 6-2
31’/86′ McTominay (N) – 35′ Buongiorno (N) – 38′ Saibari (PSV) – 54’/80′ Man (PSV) – 87′ Pepi (PSV) – 89′ Driouech (PSV)
Gli uomini di Conte mettono subito gran ritmo per provare a sbloccare la contesa, conquistando numerosi angoli nei primi dieci giri di lancette che non producono però quanto sperato. Milinkovic Savic si supera sull’ex Parma Man all’11’ e vede Til fallire di un soffio il colpo di testa del possibile 1-0 sul corner seguente. Un tiro ben indirizzato di De Bruyne viene ribattuto da Til, prima del gol di Saibari annullato per fuorigioco al 19′. Il portiere dei partenopei deve nuovamente intervenire su un tiro dalla distanza di Mauro Jùnior ma è il Napoli a trovare il vantaggio al 31′: McTominay trova con la testa la giusta deviazione per infilare in rete il cross dalla sinistra di Spinazzola. Peccato che dopo tre minuti gli olandesi trovino subito il pareggio a causa di una sfortunata deviazione di Buongiorno con un colpo di testa in tuffo nel tentativo di anticipare Til. La situazione si mette ancora peggio per i campioni d’Italia quando al 39′ Saibari concretizza un rapidissimo contropiede freddando Milinkovic Savic. A inizio ripresa la partita è viva, con una zuccata di Lucca di poco alta e un’occasione anche per Saibari, dopo un errore in fase di impostazione di Gilmour, poi i biancorossi trovano il tris: Mauro Jùnior sfonda sulla destra e serve Man che con un tocco sporco trova la giusta deviazione per mandare il pallone prima sotto le gambe di Beukema e poi in rete. Gli azzurri non riescono a reagire, rischiano in più occasioni di incassare anche la quarta rete, e poi , dopo l’ingenuità di Lucca che perde la testa e si fa espellere dopo aver dato del matto al direttore di gara, la incassano quando Man calcia con il mancino senza lasciare scampo a Milinkovic Savic. McTominay accorcia le distanza all’85’ con un’altra zuccata, questa volta su angolo di Neres, ma bastano pochi secondi agli olandesi per riportarsi prima nuovamente a +3 con il tap-in di Pepi su assist di Driouech e poi a +4 per la rete dello stesso Driouech, che batte un incerto portiere partenopeo con un tiro da fuori.
Che dire: merito a Bosz che aveva detto di sapere come battere il Napoli ed effettivamente ci è riuscito, ribaltando l’iniziale svantaggio e trovando il primo successo in questa edizione. Demeriti però anche degli ospiti, che hanno concesso tanti spazi in campo aperto a Saibari e compagni, e ora, con questa seconda sconfitta esterna, ha certamente reso il suo percorso per la prosecuzione della competizione molto difficoltoso.
Spettacolarità: 75/100
Newcastle – Benfica: 3-0
32′ Gordon – 70’/83′ Barnes
Rien a faire per il pokerista Mou nel catino del St. James’ Park con un’altra pesante batosta per i lusitani che adesso, con zero punti e sette reti incassate e solo due all’attivo, occupano la terz’ultima posizione nel GironeUnico e sentono sempre più lontana la conquista degli spareggi. Tutt’altro spirito per le gazze che hanno già abbondantemente digerito la sconfitta casalinga del primo turno, arricchendo classifica e differenza reti nelle altre sue gare. Considerata anche l’assenza non banale di Tonali e di qualche altro elemento diventa chiaro come Howe punti senza indugio ad un passaggio diretto agli ottavi, risparmiandosi due gare in un periodo complicato. A questo proposito il prossimo scontro con i baschi dell’Athletic potrebbe dare ulteriori certezze in questa direzione.
Royale Union SG – Inter: 0-4
41′ Dumfries -45+1′ Martinez – 53′ Calhanoglu – 76′ Esposito
Le insidie che vedevamo sono effettivamente affiorate nella parte iniziale della gara disputata nello stadio dell’Anderlecht. Ma riuscendo a passare indenne, anche con un po’ di fortuna, quel breve momento, la vecchia Inter ha poi fatto valere la sua grande esperienza a certi livelli e alfine ha maramaldeggiato sugli sprovveduti giovanotti belgi. Classifica da sogno per i nerazzurri e intatte le possibilità per i brussellesi di arpionare le ultime posizioni valide per gli spareggi. Per i milanesi invece la concreta possibilità di gestire il GironeUnico e di profondere il massimo sforzo nel torneo nazionale per assicurarsi la migliore posizione prima dell’inizio degli scontri diretti in Champions
Barcellona – Olympiakos: 6-1
7’/39’/76′ Lopez (B) – 53′ El Kaabi (O) – 68′ Lamine Yamal (B) – 74’/79′ Rashford (B)
Passeggiata di salute sulla collina del Montjuic per Lamine e i suoi fratelli. Goleada agli spauriti greci e bella iniezione di fiducia con unasistemata alla classifica e quel più 6 fra reti segnate e quelle subite (9/3) che farà la differenza alla fine della League Phase.
Una serata di assoluta tranquillità per il tedesco Flick che è servito anche a preparare al meglio l’ennesimo classico ormai alle porte e a presentare all’Europa calcistica l’ennesimo talento del fertile vivaio blaugrana, quel Pedro Fernandez, galiziano classe 2008, che si fa chiamare, per praticità tipicamente giovanile, solo Dro. Un’altro principe alla corte di sua maestà Yamal per tentare l’assalto alla finale di Budapest.
Villarreal – Manchester City: 0-2
17′ Haaland – 40′ Silva
Troppo City per i castigliani che cercano di giocarsi la partita ma non riescono a segnare neppure una rete a Gigio Donnarumma. E questa, forse, è la migliore notizia per Pep che solo riuscendo a ritrovare la sua difesa può pensare di lottare per il titolo. Intanto la classifica si fa interessante ma richiede ulteriori conferme in merito alla guarigione della truppa celeste. Gli spagnoli sono già spalle al muro e solo una vittoria nel borgo di Pafo può dargli vere speranze di rimanere dentro la competizione. Impresa possibile ma non facile.
Analisi secondo turno Champions
Union SG – Newcastle: 0-4
17′ Woltemade – 43’/64′ Gordon – 80′ Barnes
La prima storica partita casalinga della squadra di Saint-Gilles termina con una scoppola per i padroni di casa, che cedono il passo agli inglesi con un finale netto di 0-4.
La partita è viva anche se manca di vere e proprie stoccate decisive fino al 17′, quando un tiro, anche abbastanza centrale di Tonali, trova la deviazione decisiva di Woltemade, che cambia la traiettoria quanto basta per beffare Scherpen. I padroni di casa provano a reagire con Zorgane che impegna Pope dalla distanza in un paio di occasioni, ma anche gli ospiti si rendono pericolosi con una zuccata di Joelinton, poco prima della mezz’ora, che termina di poco sul fondo. Al 43′, nonostante il ritmo comunque alto, sembra tutto pronto per l’intervallo, ma Leysen stende Elanga poco dentro l’area di rigore: dal dischetto si presenta Gordon che spiazza Scherpen e raddoppia.
La mazzata avrebbe spezzato le gambe a qualsiasi squadra, ma non a quella di mister Pocognoli, che inizia la ripresa con grande intraprendenza, impensierendo seriamente Pope sia con tiri in porta che con azioni pericolose, peccato però che l’errore sia dietro l’angolo e lo commetta nuovamente Leysen: questa volta il difensore belga commette un fallo di mano, costringendo a revisione VAR e conseguente rigore che viene nuovamente calciato e realizzato da Gordon. Anche questa volta c’è un tentativo di reazione, ma i gialloblù sono troppo sbilanciati in avanti e si fanno bucare anche da Barnes, che conclude un rapido contropiede finalizzando l’assist di Osula.
Entrambe le squadre si trovano ora a quota tre punti in classifica, ma certamente si è visto come i bianconeri abbiano le potenzialità per chiudere quantomeno tra la nona e la sedicesima posizione, che vorrebbe dire affrontare i sedicesimi con il vantaggio di affrontare il ritorno tra le mura amiche.
Arsenal – Olympiacos: 2-0
12′ Martinelli – 90+2′ Saka
L’Arsenal non manca l’appuntamento con il successo, ma sicuramente avrebbe voluto farlo con uno scarto maggiore, soprattutto per quanto prodotto, contro un Olympiacos che è stato comunque bravo a rimanere in partita praticamente fino al triplice fischio.
Partono subito forte i padroni di casa con la zuccata di Martinelli dopo meno di due minuti che non inquadra la porta, ma si fa perdonare al 13′, quando si fa trovare pronto per insaccare di tacco il pallone rimasto vagante in area piccola, dopo che il tiro di Gyökeres era stato mandato sul palo da Tzolakis. I gunners continuano a fare la partita ma mancano nella finalizzazione, con Gyökeres che sembra avere difficoltà a inquadrare la porta, con la partita che scorre senza particolari emozioni fino al gol annullato a El Kaabi, per posizione di offside, al 67′. All’82’ Ødegaard si fa murare clamorosamente da Tzolakis e Retsos, così i greci ci credono con Raya costretto a chiudere nuovamente su El Kaabi all’88’, ma poi arriva Saka a trovare al 92′ il 2-0, che fissa il finale.
Gli uomini di Arteta piazzano il doppio successo nei primi 180, con porta ancora imbattuta che fa ben sperare. L’Olympiacos rimane fermo a un punto, quello ottenuto nello 0-0 col Pafos, che lascia ancora l’amaro in bocca.
Barcellona – Paris SG: 1-2
19′ Torres (B) – 38′ Mayulu (P) – 90′ Ramos (P)
Ci si attendeva spettacolo, ma in realtà inizialmente stenta a decollare la sfida del Companys, per lo meno dal punto di vista delle azioni da gol, con gli amanti del calcio che devono attendere il 14′ per vedere il primo tiro in porta, con Ferran Torres che supera Chevalier ma non Zabarnyi, che salva in scivolata. Passa qualche minuto e il numero 7 blaugrana si fa perdonare, sfruttando al meglio l’assist di Rashford per infilare in rete. I padroni di casa continuano a pigiare sull’acceleratore, capendo come probabilmente sia l’unico modo per contenere le folate offensive parigine, con questi ultimi che si rendono pericolosi grazie a un’insidiosa punizione calciata da Hakimi alla mezz’ora che impegna un attento Szczęsny, che però nulla può al 38′ al mancino di Mayulu, che, dimenticato al limite dell’area dalla difesa locale, insacca e trova il pareggio. Il gol carica gli ospiti, che vanno vicino a portarsi in vantaggio con Barcola già prima dell’intervallo, con lo stesso esterno francese che impegna al 54′ il portiere locale. Anche il Barcellona però crea, con Hakimi che al 64′ in scivolata salva un pallone che aveva già superato Chevalier. I cambi si rivelano poi fondamentale ai fini del risultato finale: Lee Kang In colpisce un palo all’83’ e poi è Gonçalo Ramos a trovare il gol della vittoria, insaccando in contropiede l’assist di Hakimi.
Il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto? Sicuramente no, dato che basta un dato per dimostrarlo: un solo tiro nello specchio per i padroni di casa, anche se non sono mancati salvataggi sulla linea, ben sette per gli ospiti. Il Paris gode per la seconda vittoria consecutiva che lo proietta al primo posto insieme alle altre grandi e un sorprendente Qarabag. Il Barca si lecca le ferite, ma è certamente ancora in buona compagnia a tre punti.
Villarreal – Juventus: 2-2
18′ Mikautadze (V) – 49′ Gatti (J) – 56′ Conceicao (J) – 90′ Veiga (V)
Rischia la Juventus al 6′ minuto quando la trattenuta di Cabal su Pépé termina in area di rigore ma era iniziata fuori, con la concessione dunque solo di una punizione. I sottomarini gialli creano di più e, dopo l’uscita di Cabal per infortunio, concretizzano la superiorità con il rasoterra diagonale di Mikautadze su assist di Pepé, fortunato nel vincere un rimpallo in area ospite. Dopo un importante parata di Perin su Pedraza, la reazione bianconera non si fa attendere, con McKennie che impegna Tenas al 22′ e 29′, con lo statunitense che sembra essere una vera spina nel fianco per gli spagnoli. Il Villarreal però non sta a guardare e crea occasioni, costringendo anche Perin a superarsi su Buchanan al 43′ per mantenere il distacco di una sola rete. A inizio ripresa David fallisce clamorosamente il pallone del pareggio da due passi, ma l’appuntamento è rimandato solo di due giri di lancette, perché Gatti, con una splendida acrobazia, su sviluppi di una rimessa laterale, piega le mani di Tenas e insacca. La Juventus ci crede, continua ad attaccare e al 56′ ribalta la partita: il subentrato Conceição legge un errato passaggio di Parejo nella trequarti difensiva, recupera il pallone e trova il gol con un mancino potente e preciso. Non si spegne la spinta offensiva degli ospiti, con David che fallisce l’appuntamento con un altro pallone interessante allo scoccare dell’ora di gioco e colpisce al 72′ una traversa che nega la gioia del doppio vantaggio. Gatti è provvidenziale nella chiusura su Oluwaseyi al 74′, che un minuto più tardi grazia i bianconeri da due passi. Il gran secondo tempo della Juve viene però macchiato proprio sul più bello: quando il risultato sembrava in cassaforte, è l’ex Renato Veiga a insaccare il pareggio al 90′, sfruttando l’angolo battuto da Akhomach.
Primo punto per gli spagnoli che riescono a muovere la classifica dopo la sconfitta di misura con il Tottenham. Occasione persa per la Juventus, che, dopo lo scoppiettante 4-4 contro il Borussia Dortmund, dimostra ancora di essere una squadra che segna molto ma subisce altrettanto: va certamente migliorata la fase difensiva se si vuole ambire al passaggio del turno.
Dortmund – Ath. Bilbao: 4-1
28′ Svensson (D) – 50′ Chukwuemeka (D) – 61′ Guruzeta (A) – 82′ Guirassy (D) – 90+1′ Brandt (D)
Bel brodino per un Borussia in versione dimessa che però intanto le suona ad un avversario che sembra un po’ in difficoltà nella manifestazione. Comunque otto gol in due match sono una prova di prolificità non indifferente e anche la classifica premia il club giallo nero. Buio pesto per i baschi il cui ritorno in Champions sembra essere affrontato con una compagine non all’altezza in assenza del suo asso principale.
Leverkusen – PSV: 1-1
65′ Kofane (L) – 72′ Saibari (P)
Due debolezze creano un brutto pareggio che non serve a nessuno e anzi costringe entrambe questi club a sperare in un cambio di passo per accedere ai playoff. Cosa che può sperare forse la società tedesca mentre come già abbiamo detto ieri, quest’anno le compagini olandesi sono davvero poca cosa.
Monaco – Manchester City: 2-2
15’/44′ Haaland (MA) – 18′ Teze (MO) – 90′ Dier (MO)
Altro scippo subito da Pep che vede sparire due punti che valevano oro per consolidare la classifica che comunque parla ancora di un posto, l’ultimo, valido per l’accesso agli ottavi. La concentrazione da tempo fa difetto ai Citizen e neppure Per riesce a porre rimedio. Punto che peraltro non serve granché ai monegaschi che costretti al trentesimo posto dovranno penare anche solo per entrare nei 24.
Napoli – Sporting: 2-1
36’/79′ Hojlund (N) – 62′ Suarez (S)
Colpo grosso dei partenopei che dopo il brutto stop di San Siro hanno davvero rischiato di mettere a forte rischio il futuro in Champions. Dopo la sconfitta in casa Guardiola mancare il successo in questa gara avrebbe davvero costretto a scordarsi l’accesso diretto agli ottavi che è decisamente il traguardo degli uomini di Conte. Altra bella figura dei campioni di Portogallo che, malgrado la scondita all’ultimo tuffo, sono ancora posizionati nelle prima parte degli spareggi che possiamo considerare il massimo delle aspettative per i lusitani
Qarabag – FC Copenhagen: 2-0
28′ Zoubir – 83′ Addai
Baku in festa per il secondo successo in Champions e relativo sesto posto nella classifica del GironeUnico. Neanche il più entusiasta tifoso azero poteva immaginare un avvio così in una competizione del calibro della Champions League. Dopo l’incredibile blitz di Lisbona, gli uomini di Gurbanov non hanno problemi contro un arrendevole Copenhagen che fuori dalle mura amiche è meno competitivo e a questo punto non hanno molte chanche di arrivare ai playoff al contrario degli azeri che invece sono già molto vicini ad una vera e propria impresa.
Atalanta-Brugge: 2-1
38′ Tzolis (B) – 74′ Samardzic (A) – 87′ Pasalic (A)
Colpo grosso di una coraggiosa e fortunata Dea che acchiappa tre punti che potrebbero fare tutta la differenza per accedere ai playoff. Nella stagione di magra ampiamente pronosticata, i nerazzurri intanto navigano appena fuori il pelo dell’acqua e al termine del secondo turno potrebbero forse rientrare tra le 24 anche se scontano una differenza reti severa che renderà il cammino molto difficile. Il Bruges, per esempio, che ieri si è buttato via con un grave errore del suo portiere, mantiene proprio grazie alla differenza reti, una posizione assai più solida nella classifica.
Chelsea-Benfica: 1-0
18′ Rios (B) autogol
Brutto ritorno allo Stamford Bridge per lo Special One che, pur trovando i blues in un periodo gne gne, torna a Lisbona con un altra sconfitta e si lecca ancora le ferite del primo turno sciagurato ( quando in panchina sedeva ancora Lage). I prossimi turni con Newcastle e Leverkusen non promettono niente di buono e l’allenatore portoghese dovrà fare un autentico miracolo per portare la sua squadra ai playoff. Il Chelsea mette una toppa alla sconfitta netta di Monaco e rimane più che possibile un atterraggio finale tra il nono e il sedicesimo per uno spareggio comodo, soprattutto quando la forma sarà più rodata dell’attuale frutto delle scorie del vittorioso mondiale per club.
Galatasaray-Liverpool: 1-0
16′ Osimhen (G)
Sembrava impossibile ma il Gala fa fuori un Liverpool in un momento di difficoltà che in pochi giorni prende due mazzate da squadre ampiamente inferiori. Naturale che il clima del quartiere Galata non sia semplice per nessuno ma una squadra del livello dei Blues dovrebbe superare ben altri scogli. Invece un po’ Slot fa fatica a trovare il bandolo tra tanti assi è un po’ la condizione fisica è quella che è. Risultato i Reds devono già mettersi al lavoro duramente per evitare un playoff che sarebbe clamoroso e produrrebbe due partite in più che darebbero assai fastidio. Un Gala da sballo medica un po’ la batosta della prima giornata e torna concretamente a sperare nello spareggio.
Marsiglia-Ajax: 4-0
6’/12′ Paixao – 26′ Greenwood – 52′ Aubameyang
Si era ben visto con l’Inter che i lancieri erano poca cosa e la serata di ieri conferma che l’Olanda ha mandata in Europa due squadre davvero male in arnese. Assestato sulla penultima piazza la squadra di Amsterdam farà presto ritorno a casa, bocciata da un torneo troppo ambizioso per loro. Lodi sperticate invece per De Zerbi che sta pilotando alla grande la sua squadra, sia in patria che in Europa dove sogna addirittura l’accesso diretto e comunque non mancherà un playoff da testa di serie.
Kairat Almaty – Real Madrid: 0-5
25’/52’/73′ Mbappe – 83′ Camavinga – 90+3′ Diaz
Vittoria doveva essere e vittoria è stata per il Real Madrid in quel di Almaty, con i padroni di casa del Kairat che si dimostrano essere organizzati e compatti, tanto da avere anche occasioni da rete interessanti per mettere in difficoltà gli ospiti.
Partono subito forti i kazaki che, spinti dal pubblico locale (letteralmente impazzito dalla presenza degli spagnoli, con richieste altissime e prezzi esorbitanti per acquistare i biglietti) riescono a impegnare Courtois con Stapayev dopo solo 10”.
I blancos, costretti a un viaggio lunghissimo – basti pensare che la capitale spagnola è più vicina a New York rispetto ad Almaty (5.500km contro 6.500) – ci mettono un po’ a prendere il controllo della partita, ma poi parte un monologo che porta a numerose occasioni fallite, deviazioni provvidenziale di difensori locali e parate di un attento Kalmurza, come quella su Mbappé al 21′. Tuttavia, c’è bisogno di un rigore per sbloccare il match: Sorokin prova un retropassaggio senza accorgersi della presenza di Mastantuono, che viene steso da Kalmurza; sul dischetto si presenta Mbappé che fredda il portiere locale.
Ecco, se proprio si dovesse trovare un difetto nei primi 135′ di Champions League dei calciatori di Xabi Alonso, ci sarebbe da segnalare il fatto che continuano a peccare nella finalizzazione, con tutti i gol giunti grazie a calcio di rigore. Questa possibile critica viene però prontamente spenta al 52′, quando, su rinvio di Courtois, Mbappé elude il fuorigioco e supera con un soffice pallonetto il portiere. Il 10 Real fallisce clamorosamente la tripletta personale e i gialloneri ci credono, con Luìs Mata che costringe Courtois alla parata al 62′ ma, dopo un intervento di Kalmurza su Mastantuono, è nuovamente “Donatello” ha trovare il tris con un rasoterra dal limite al 74′. Ad arrotondare il punteggio ci pensano poi anche Camavinga e Brahim Diaz, che aumentano il bottino rispettivamente al termine di un veloce contropiede con un colpo di testa in tuffo e con un preciso diagonale scoccato col destro.
Sicuramente non era questo il banco di prova per capire se il Real Madrid sarà una seria pretendente alla vittoria finale, ma è anche vero che era importante vincere e sbloccarsi. Merito al Kairat, che, nonostante il risultato, ha fornito una buona prestazione e avrebbe forse meritato almeno un gol.
Atletico Madrid – Francoforte 5-1
4′ Raspadori (A) – 33′ Le Normand (A) – 45+1′ Griezmann (A) – 57′ Burkardt (F) – 70′ Simeone (A) – 82′ Alvarez (A)
Ci potevamo aspettare un successo spagnolo, ma non ci saremmo di certo aspettati una così fragorosa caduta dei tedeschi, che non reggono l’urto all’Estadio Metropolitano.
Bastano quattro giri di lancette agli uomini del Cholo per trovare il vantaggio con Raspadori che, da rapace d’area, si fionda su un pallone rimasto vagante dopo un cross basso e lo insacca. Alvarez preferisce la potenza ma viene murato da Kauã Santos al 17′, che nulla può però al 33′ quando, sugli sviluppi di corner battuto dallo stesso Alvarez, si supera sul colpo di tacco di Griezmann ma nulla può sul tocco sotto misura di Le Normand. Le Petit Diable deve però solo rimandare l’appuntamento con il suo 200° gol in maglia biancorossa: ancora Alvarez prende parte all’azione, servendo al francese un pallone da spingere solamente in rete con il piattone mancino, prima di esultare con una maglia celebrativa. Burkardt al 57′ prova a riaprire la partita, insaccando con il mancino il passaggio di Knauff anche grazie alla deviazione di Llorente, ma prima Griezmann si vede annullare per fallo di mano la doppietta e poi Giuliano Simeone riporta a tre le reti di vantaggio al 70′, con Alvarez sempre in veste di assist-man in entrambe le situazioni. Proprio Alvarez si toglie, su rigore, anche la soddisfazione del gol con un cucchiaio non proprio perfetto che viene toccato da Kauã Santos, ma non quanto sarebbe bastato per toglierlo dalla rete.
Gli uomini del Cholo ottengono quindi i primi tre punti della loro campagna europea, convincendo fortemente a mandando un segnale forte a tutte le antagoniste future.
Bodø/Glimt – Tottenham: 2-2
53’/66′ Hauge (B) – 68′ Van de Ven (T) – 89′ Gundersen (B) Autogol
All’Aspmyra è il Bodø a fare la partita, tenendo il pallino del gioco con un importante possesso palla e costringendo Vicario all’intervento già al 4′ per opporsi a un tiro di Berg. Gli inglesi provano a rispondere ma, nella prima frazione, Haikin viene impegnato solamente al 9′ da Richarlison, mentre i gialloneri vanno ancora vicinissimi al gol: Vicario al 27′ si oppone a Bjørtfut, poi al 35′ vede il calcio di rigore tirato da Høgh (concesso per un dubbio tocco di mano di Bentancur) terminare alle stelle, così come termina in curva anche il tentativo al 43′, da ottima posizione, Brunstad Fet. Il predominio tattico giallonero però trova compimento al 53′ e 66′ e porta il nome dell’ex milanista Hauge: il dieci prima sblocca la partita inventandosi uno splendido tiro a giro e poi batte nuovamente Vicario dopo essersi liberato con una serpentina dei difensori avversari e calciato con un diagonale mancino rasoterra.
Nel mezzo, il Tottenham aveva trovato il pareggio, ma il gol di tacco di Bentancur era stato annullato per un fallo di Van de Ven che, per farsi perdonare, riesce a riaprire il discorso al 68′, con un’incornata su punizione calciata da Porro.
Gli Spurs ci credono e vanno vicinissimi al 2-2, negato dal palo a Odobert all’85’, poi la svolta al minuto 89: il tiro di Gray viene respinto da Haikin, la palla rimpalla su Gundersen che, pressato da Richarlison, infila la sua porta.
Davvero una beffa per i padroni di casa, che falliscono la ghiotta occasione di ottenere la prima, storica, vittoria dei fulmini nella massima competizione europea. Un risultato comunque negativo anche per il Tottenham, che sicuramente voleva i tre punti da questa partita, ma ha fallito l’occasione e forse, tutto sommato, alla fine potrebbe anche dover benedire questo punticino ottenuto.
Inter – Slavia Praga: 3-0
30’/65′ Martinez – 34′ Dumfries
Per i calciatori di Chivu vincere con tanti gol questa partita era molto importante per alimentare le speranze di una posizione importante al termine della League Phase e, se vogliamo, l’averne realizzati solamente tre potrebbe non renderli del tutto soddisfatti.
Partono ovviamente forte Lautaro Martinez e compagni, con Thuram che impegna Staněk già al 13′ con un tiro potente che avrebbe forse ottenuto migliori fortune se fosse stata scelta la precisione. Su due angoli battuti da Dimarco, le zuccate di Martinez al 23′ e Bastoni al 30′ terminano alte, così come anche la mira di Thuram (mancino al volo al 25′) risulta essere imprecisa, ma il gol è nell’aria e arriva proprio alla mezz’ora: Martinez fiuta l’occasione e va a pressare alto Staněk, che, incredibilmente, fallisce il passaggio al compagno e apparecchia per l’argentino il più facile dei tap-in a porta vuota. Quattro giri di lancette più tardi giunge già il raddoppio, quando, sul break di Acerbi, il pallone giunge sulla corsia mancina a Thuram, sul cui cross irrompe con consueto movimento a stringere verso il centro Dumfries, abile poi a gonfiare la rete. Nella ripresa, Sučić si vede negare dal prodigioso intervento in scivolata di Chaloupek (a Staněk già superato e battuto, il possibile 3-0, che giunge però al 65′, quando è nuovamente Martinez a violare la porta praghese, con un facile piattone dall’interno dell’area piccola su un tagliente cross basso di Bastoni.
Vittoria comunque importante per rimanere a punteggio pieno per i meneghini, che restano a punteggio premio: sapendo quanto varrà quest’anno arrivare tra le prime otto, anche vincere senza esaltare potrebbe rivelarsi fondamentale!
Pafos – Bayern Monaco: 1-5
15’/34′ Kane (B) – 20′ Guerreiro (B) – 31′ Jackson (B) – 45′ Orsic (P) – 68′ Olise (B)
La resistenza dei ciprioti si è dimostrata, come prevedibile, insufficiente per negare ai bavaresi la goleada.
La partita si sblocca aI quarto d’ora, con Kane (e chi altrimenti!) che fredda Michael con un diagonale. Da qui si mette in discesa e diventa quasi Oktoberfest, con gol che scorrono come birra: il portiere dei ciprioti deve recuperare dalla sua porta anche i palloni calciati da Guerreiro al 20′, su una splendida sponda di Jackson che al 31′ si mette in proprio e insacca (dopo aver avuto tutto il tempo di controllare e incrociare con il destro l’assist di Olise), poi al 34′ Kane, in versione Alberto Tomba dei tempi d’oro, salta tutta la difesa avversaria e insacca il 4-0 infilando tra le gambe di Michael. Il Pafos però riesce a togliersi la soddisfazione di segnare il suo primo gol casalingo in una fase finale della Champions League, con Oršić che fredda Neuer con uno splendido tiro dalla distanza al 45′. Di fatto il secondo tempo è di copione facile: gli ospiti vanno ancora alla ricerca di reti – non senza concedere anche qualcosina ai padroni di casa – e lo trovano con Olise al 69′. Poi è pura accademia, con il risultato che non cambia più e i tedeschi che portano a casa quanto volevano: tre punti e tanti gol.
