
Chelsea – PSG: 3-0
22′-30′ Palmer – 43′ Joao Pedro
Il trionfo annunciato dei campioni d’Europa, già con le mani anche sul trofeo mondiale, si rivela una vera e propria catastrofe per i parigini che vengono distrutti da un sorprendente Chelsea che Enzino Maresca dipinge alla perfezione come un acquerello di Turner, pittore londinese, appunto, nato giusto 250 anni fa! Non bastasse, il grande artista era nato al numero 21 di Maiden Lane, a 3 miglia esatte dal quartiere di Chelsea.
La tela disegnata dall’allenatore nato nella provincia salernitana ma cresciuto calcisticamente proprio in Inghilterra dove a 18 anni ha iniziato la carriera professionistica nel West Bromwich Albion, a due passi da Birmingham e a 130 miglia da quello Stanford Bridge dove si sarebbe affermato come uno dei giovani coach più interessanti, forse l’allievo migliore del grande Pep.
A soli 45 anni ieri Maresca, dopo un ottimo quarto in Champions, che vale la prossima Champions, è il piccolo trofeo della Conference, si aggiudica anche il torneo mondiale che lo proietta già in una dimensione nuova. Raggiunge la meta schierando una squadra sfrontata che fin dall’inizio va a stuzzicare i favoritissimi avversari, reduci da un semestre costellato di successi, e ne mina le certezza scardinando una fase difensiva che, negli ultimi tempi, era stata scarsamente sollecitata. Qualche timido tentativo di rivalsa ma mai la squadra di Luis Enrique è riuscita a togliere il “pallino” dalle mani dei londinesi che nel primo tempo sono letteralmente esondati grazie all’uomo di maggior talento, quel Cole Palmer che avevamo visto fuori forma negli ultimi tempi e che ieri sera ha infilzato l’allenatore spagnolo come un torero fa con le sue banderillas nel fianco del toro. Prima due radenti appoggiati con delicatezza sul palettò alla destra del portierone italiano e poi un tracciante a liberare Jaoa Pedro per un tris che ha messo ko i francesi e nella disperazione quel Gigio Donnarumma, nato fatalmente a neppure 50 chilometri dal dominatore Maresca. Il Paris esce fortemente ridimensionato da quella che doveva essere una passerella e che forse ha approcciato con un po’ di presunzione che certo Luis Enrique non avrà gradito e che lo riporta fatalmente all’inizio dell’ottobre 2023 quando, nei primissimi tempi dal suo arrivo a Stamford Bridge, una squadra ancora in balia delle uggie di Mbappe venne travolta dal Newcastle nei primi approcci di una Champions all’ultimo stadio di una formula morente.
Quello post Mbappe si è rivelato un altro PSG ma dopo questo match la corazzata inglese, sia quella della capitale che quella nordista, avanza prepotentemente la propria candidatura al trono dei transalpini nella seconda edizione del nuovo formato che, attraverso i preliminari, ha già acceso i motori e promette spettacolo col tentativo dei figli di Albione di tornare a giocarsi una finale che mancano dal successo di Pep nel 2033.