
di Armando Borrelli
Si sono conclusi i play-off che hanno deciso le ultime sette squadre che hanno staccato il pass di accesso alla “League Phase” della Champions League 2025/26.
Inutile dire che ci sono state grandissime sorprese, con squadre che parteciperanno per la loro prima volta alla massima competizione europea: andiamo ad analizzare tutte le qualificate e quali potrebbero essere le loro ambizioni e speranze.
Pafos, Kairat Almaty e Bodø/Glimt hanno staccato il loro primo, storico, pass per la fase principale della Champions League.
Partiamo dai ciprioti: dopo aver vinto il campionato nazionale, i calciatori allenati da mister Carcedo hanno iniziato il loro percorso dal secondo turno, dove hanno eliminato il Maccabi Tel Aviv – dopo che l’1-1 casalingo del match di andata sembrava darli per spacciati – vincendo per 1-0 sul neutro serbo della TSC Arena grazie al gol di Jajà. L’ottimo rendimento esterno dei biancoblù è stato confermato anche nei due, decisivi, turni seguenti: l’altro 1-0 sul neutro di Lublino contro la Dynamo Kyiv e la vittoria per 2-1 maturata al Marakàna di Belgrado (in entrambi i casi nell’incontro d’andata), hanno messo la squadra della città natale di Afrodite in condizione di poter gestire i ritmi nei ritorni “casalinghi” (disputati a Limassol, in quanto lo stadio Stelios Kyriakidis non rispetta gli standard UEFA), anche se qualche brivido è stato vissuto contro la Stella Rossa, con ancora il brasiliano Jajà che ha trovato all’89’ il gol qualificazione, dopo il momentaneo vantaggio serbo di Ivanìc.
Cosa aspettarsi dai ciprioti? Partendo dalla quarta fascia, sarebbe già un successo vederli ottenere quantomeno un punto.
Altra squadra che ha avuto un percorso sorprendente è il Kairat Almaty.
I kazaki hanno iniziato il loro percorso addirittura dal primissimo turno, con un ruolino di marcia che non è stato immacolato. Dopo aver superato abbastanza agevolmente la slovena Olimpija (3-1 in aggregato, dopo pareggio esterno per 1-1 all’andata), le possibilità di qualificazione sembravano essersi ridotte al lumicino dopo la sconfitta per 2-0 subita in Finlandia contril KuPS Kuopio, ma probabilmente molti avevano sottovalutato un particolare fattore: tutte le squadre che devono affrontare i gialloneri, devono affrontare viaggi lunghissimi per raggiungere l’Almaty Ortalyk Stadion, che è praticamente vicinissimo ai confini con Kirghizistan e Cina. E così la squadra di Urazbakhtin ha sfruttato al massimo il fattore campo, dapprima battendo per 3-0 i finnici, poi lo Slovan Bratislava per 1-0 e infine pareggiando 0-0 contro il Celtic. Ecco, proprio contro gli slovacchi e gli scozzesi sono state importanti anche due altre caratteristiche: la grande capacità difensiva (concesso solo un gol ai celesti) e la freddezza dagli undici metri, con capitan Martynovich e compagni che sono usciti in entrambi i casi vincitori dalla lotteria dei rigori.
Cosa aspettarsi dai kazaki? Anche in questo caso, sarebbe già bello vederli ottenere un punto. Di certo c’è però una cosa: nessuno vorrebbe incontrarli in casa loro, dato il lungo viaggio previsto!
Non è una sorpresa nelle competizioni UEFA, ma il Bodø/Glimt farà solamente quest’anno il suo esordio in Champions League.
Proprio le tante presenze tra Europa e Conference nelle passate stagioni hanno permesso ai norvegesi di iniziare il proprio percorso direttamente dall’ultimo turno degli spareggi, dove hanno asfaltato lo Sturm Graz: sfida praticamente senza storie dato il 5-0 maturato nella terra dei fiordi, che ha reso utile solo per le statistiche il successo per 2-1 nel ritorno austriaco.
Cosa aspettarsi dai norvegesi? Ecco, se dalle prime due squadre esordienti ci possiamo aspettare poco, sicuramente abbiamo qualche aspettativa in più dalla squadra di Knutsen, che già in passato ha dato fastidio a squadre di nazioni dalla tradizione calcistica più importante. Da non sottovalutare anche il fatto che sarà in terza fascia nel sorteggio: un’urna benevola potrebbe addirittura permettergli di provare a strappare il pass per il turno intermedio.
Passando ai match disputati nel ritorno di mercoledì sera, ha dovuto faticare non poco il Qarabağ per conquistare l’accesso.
Gli azeri avevano avuto un ruolino di marcia praticamente perfetto: dopo aver eliminato con un doppio successo lo Shelbourne (3-0 in Irlanda e 1-0 a Baku) e i macedoni dello Skëndija (1-0 in trasferta e 5-1 in casa), tutto sembrava essersi messo per il meglio anche nei play-off, dopo il successo per 3-1 maturato in terra ungherese contro il Ferencváros. Tuttavia, i biancoverdi hanno venduto carissima la pelle, mettendo in notevole difficoltà i bianconeri e battendoli per 3-2, ammutolendo nei minuti finali i tifosi locali, che hanno però comunque potuto esultare al triplice fischio per la qualificazione.
Cosa aspettarsi dagli azeri? Sicuramente anche questa sarà una trasferta che molte squadre vorranno evitare (anche se il Tofiq Bahramov Republican Stadium è certamente più vicino rispetto a quello del Kairat Almaty). Certo è che se le prestazioni difensive dovessero essere nuovamente come quelle degli ultimi 90 minuti, difficilmente i calciatori di Gurbanov riusciranno ad ottenere punti.
Il Copenhagen ritorna a disputare la fase finale della maggiore competizione europea dopo l’assenza della passata stagione.
Per farlo, i danesi hanno dovuto iniziare i preliminari a luglio, partendo dal secondo turno: eliminata la kosovara Drita (3-0 aggregato), il derby col Malmö sembrava prefigurarsi come equilibrato, ma, dopo lo 0-0 dell’andata, i leoni ci sono andati giù pesanti con un netto 5-0 casalingo. La doppia sfida col Basilea sembrava essere partita male, con il rigore di Shaqiri che aveva costretto i calciatori di Neestrup ad inseguire e pareggiare con la zuccata di Gabriel Pereira (su bruttissima uscita del portiere locale Hitz). La stabilità difensiva ha però permesso agli scandinavi di vincere in casa per 2-0 grazie a Cornelius, vecchia conoscenza del campionato italiano, e il rigore di Moukoko, entrambi nella ripresa.
Cosa aspettarsi dai danesi? Il calcio globalizzato regala spesso sorprese, con underdog che riescono a ottenere successi facendo una buona fase difensiva e sfruttando al massimo quella offensiva. Tuttavia, essendo in quarta fascia, non crediamo che il Copenhagen dovrà lottare strenuamente per provare ad evitare l’eliminazione diretta e provare a strappare l’accesso al turno intermedio.
Arriviamo dunque alle squadre meno “sorprendenti” e partiamo dal Club Brugge.
Nonostante la partenza di calciatori importanti come Jutglà, Talbi, Jashari e De Cuyper, mister Hayen ha nuovamente dimostrato di fare del gruppo e del gioco corale la propria forza.
E così i nerazzurri hanno dapprima eliminato il Salisburgo con un 4-2 aggregato – vittoria per 1-0 in Austria, prima del rocambolesco 3-2 casalingo in rimonta, dopo un primo tempo chiuso in svantaggio di due reti – e poi i Rangers, espugnando per 3-1 l’Ibrox (con il tabellone che al 20′ segnava già un parziale di 3-0) e poi vincendo anche il ritorno con un nettissimo 6-0 (5-0 al termine dei primi 45′, complice anche il rosso diretto mostrato ad Aarons già al minuto 8).
Cosa aspettarsi dai belgi? Sono la classica squadra della quale non ci si può mai fidare: per maggiori informazioni, chiedere all’Atalanta, che nella passata stagione fu eliminata proprio da loro. Il mercato sembrava averli indeboliti, ma, evidentemente, il progetto è ancora valido e tutt’altro che finito, con nuovo approdo al turno intermedio che ci sembra essere abbordabile. Il fatto di essere in seconda fascia aiuterà (probabilmente) anche nel percorso.
Anche il Benfica ha dimostrato solidità e concretezza.
Dopo aver battuto in scioltezza il Nizza con un doppio 2-0, ha dovuto affrontare l’ostico Fenerbahçe al play-off: nell’andata, nel rumoroso contesto del Şükrü Saracoğlu, matura uno 0-0 (con gol annullato a En-Nesyri per fuorigioco all’81’); nel ritorno l’arbitro Vinčić regala qualche decisione dubbia – soprattutto sul gol annullato a Barreiro per una (non) spinta ai danni di Brown al 23′ – ma il Benfica riesce comunque a far valere il fattore campo, con (beffardo scherzo del destino) l’ex Besiktas e turco Aktürkoğlu a regalare la qualificazione ai lusitani, che vengono salvati dalla traversa al 72′ su una zuccata di En-Nesyri.
Cosa aspettarsi dai portoghesi? Nonostante la partenza dalla seconda fascia nell’urna, crediamo non abbiano le carte per poter staccare il pass diretto agli ottavi. Potrebbero lottare per una posizione intermedia, presumibilmente tra la nona e la sedicesima, per potersi giocare, con ritorno in casa, il turno che precede gli ottavi.