
Dal bicampione Jose Mourinho al paria Rafael Urazbahtin, 14 tecnici di variegata carriera sognano l’ingresso nell’Olimpo del football continentale, quella rassegna che, sola, assicura la celebrità, forte com’è di un audience televisiva in grado di trasformare un reietto in una star in poche settimane. Sette di loro dovranno a fine agosto abbandonare il sogno e per alcuni non ci sarà un’altra chanche di entrare nel calcio che conta. Del resto delle 55 federazioni calcistiche affiliate alla UEFA, in questo momento solo 9, diconsi 9, sono rappresentate dalle 29 società che si sono già assicurate la partecipazione alla fase campionato della massima competizione organizzata dall’Unione delle Federazioni Calcistiche Europee. I preliminari hanno quindi il vitale obiettivo di allargare quanto più possibile la partecipazione delle federazioni nel torneo intorno alle 15 che sono comunque poco più del 27% delle affiliate. In un futuro torneo meglio organizzato, dovrebbe esserci la presenza di almeno un terzo dei Paesi rappresentati, e cioè minimo 18. I cosiddetti spareggi saranno quindi di enorme importanza sia per i protagonisti che li disputeranno, non solo i tecnici che dicevamo ma ovviamente anche per i giocatori e pure per i dirigenti e sia per la federazione che potrebbe raggiungere un risultato storico e, nella fattispecie, ci riferiamo in particolare a due Paesi che sono peraltro confinatiai limiti del vecchio continente. Il Kazakistan ha infatti una parte consistente del suo vasto territorio in Asia e presenta agli spareggi il club della cittadina più popolosa, Almaty, da cui proviene il Qairat Futbol Kluby che sfiderà in un confronto ovviamente non semplice gli scozzesi del Celtic. Di fronte quindi si troveranno quell’Arazbehtin che dicevamo con il ben noto Brendan Rodgers, coach nordirlandese che tra Liverpool e Celtic ha già decine di presenze nella competizione. Un confronto appassionante con un movimento calcistico in grande crescita che può contare comunque su 20 milioni di abitanti contro i 5,5 della Scozia e che farà certamente valere un entusiasmo che potrebbe annullare le differenze di esperienza e di qualità della rosa. Altra sogno per i ciprioti del Pafos che rappresentano invece un piccolissimo Paese da 1.700.000 abitanti ( quanti la Sardegna) confinato anch’esso ai confini del continente e schierano addirittura la quinta città per abitanti con nemmeno 40.000 anime. Eppure anche il Pafos Football Club può sperare nel colpaccio contro quel che rimane della leggendaria Stella Rossa, lontana parente di quella che 35 anni fa vinse questa competizione schierando fenomeni come Sinisa Mihajlovic, Dejan Savicevic e Robert Prosinecki. Oggi invece sono tempi bui per il calcio serba e anche la sua migliore rappresentante stenta a questi livelli come dimostra il deludente approccio alla Legue Phase dell’anno scorso. Da segnalare anche i 7.000 chilometri che dividono là due città. Bel confronto tra un calcio emergente come quello azero e il Qarabag e uno decaduto come quello ungherese con il Ferencvaros. Una piccola ripresa di quello che è stato ai suoi tempi, con la gloriosa Honved, uno dei movimenti calcistici guida dell’Europa, pone la squadra di Budapest come favorita pur con ampie possibilità degli azeri di ribaltare la situazione. I sempre temibili nordici del Bodo Glimt se la vedranno con gli austriaci dello Sturm Graz che cercheranno di tenere alta la bandiera austriaca dopo l’eliminazione del Salisburgo. Infine chiude il percorso vincenti lo scontro tra i leader svizzeri del Basilea contrapposti ad un Copenhagen reduce dalla manita affibbiata al Malmö, con il pronostico in grande equilibrio. Infine un piccolo spazio per il percorso piazzate che personalmente aboliremmo per dare, appunto, spazio ad un maggior numero di federazioni. Ma intanto diciamo che questo percorso potrebbe portare nella fase campionato un allenatore blasonato come lo special one che con il suo Fenerbhace se la vedrà coi tosti connazionali del Benfica dopo aver eliminato alla maniera forte gli olandesi del Feyenoord. Rivedere nel torneo principe colui che ha messo assieme due miracoli imponendosi prima col Porto e poi con l’Inter sarebbe certo un valore aggiunto per questa seconda edizione della SuperChampions. Chiudiamo con l’ultimo slot che verrà giocato tra gli altri scozzesi del Rangers e i belgi del Bruges. Questi ultimi continuano a vendere, bene, i suoi uomini migliori ma ciononostante a rimanere competivi e personalmente li preferiamo alla squadra di Glasgow.