
di Armando Borrelli
Sembra che il 2025 sia l’anno in cui FIFA e UEFA abbiano deciso di rispolverare i loro calendari, trovando per puro caso lo stesso anno per lanciare le loro “rivoluzioni” nei tornei per club. Da una parte, la Champions League si trasforma in un campionato a 36 squadre , dall’altra la Coppa del Mondo per Club si espande a un festival calcistico di 32 contendenti. Forse è solo una coincidenza, o forse qualcuno ha deciso che il calcio aveva bisogno di una bella scossa… o semplicemente di più partite! La Coppa del Mondo per Club FIFA 2025 segna un’evoluzione radicale rispetto alle edizioni precedenti, trasformandosi in un vero e proprio “festival del calcio” che emula il formato della Coppa del Mondo per nazionali. Il torneo si svolgerà dal 14 giugno al 13 luglio 2025, posizionandosi strategicamente tra la stagione domestica ed europea 2024/25 e quella 2025/26. Gli Stati Uniti avranno l’onore di ospitare l’evento, con 12 stadi distribuiti in 11 città: un mercato sportivo immenso con un significativo potenziale di crescita per il calcio e una mossa strategica per attingere a nuovi pubblici e flussi di entrate, specialmente in vista della Coppa del Mondo FIFA 2026. La struttura del torneo prevede la partecipazione di 32 squadre provenienti da tutto il mondo. Queste saranno divise in otto gironi da quattro squadre ciascuno, un modello che rispecchia fedelmente quello delle recenti edizioni della Coppa del Mondo per nazionali. Le prime due classificate di ogni girone avanzeranno agli ottavi di finale. Da quel momento in poi, il torneo seguirà un formato a eliminazione diretta con partite singole, fino alla finale. In caso di pareggio nelle partite a eliminazione diretta, si procederà con tempi supplementari e, se necessario, con i calci di rigore per determinare la squadra che avanza. Tuttavia, differentemente dal mondiale per nazioni, non è prevista una finale per il terzo posto. Le qualificate rappresentano l’élite del calcio mondiale, con una ripartizione degli slot che riflette l’attuale equilibrio di potere tra le confederazioni. La qualificazione è avvenuta principalmente tramite la vittoria dei rispettivi tornei continentali dal 2021 al 2024 o attraverso un sistema di ranking basato sulle prestazioni in tali competizioni nello stesso periodo. L’UEFA, ossia l’Europa, si presenterà dunque ai nastri di partenza con 12 squadre, assieme a 6 sud americane (CONMEBOL), 4 esponenti della CONCACAF (Nord, Centro America e Caraibi) e altrettante africane e asiatiche (CAF e AFC), mentre si presentano ai nastri di partenza con una sola squadra l’Oceania (OFC) e gli USA in quanto nazione ospitante. Spiccano ovviamente tanti nomi eclatanti da ogni zona geografica. Senza andare troppo nel dettaglio sulle conosciutissime europee (Chelsea, Real Madrid e Manchester City per aver vinto la Champions League; Bayern Monaco, Paris SG, Inter, Porto, Benfica, Borussia Dortmund, Juventus, Atlético Madrid e Salisburgo per ranking), con questo articolo vogliamo analizzare e presentarvi quelle squadre che sono certamente meno conosciute dal pubblico del vecchio continente. Le sei squadre sudamericane sono tradizionalmente tra le più agguerrite contendenti al di fuori dell’Europa, portando con sé la passione e la tecnica che contraddistinguono il loro calcio. Tra i volti noti, spicca il Palmeiras con il suo capitano e difensore paraguaiano Gómez, che vanta esperienza internazionale. Il Flamengo vanta un attacco prolifico con Pedro e la fantasia dell’uruguaiano de Arrascaeta, entrambi giocatori di altissimo livello nel calcio sudamericano. Il Fluminense si affida all’esperienza e alla leadership del difensore brasiliano Thiago Silva, un nome ben noto agli appassionati europei per la sua lunga carriera al Milan e al PSG, e al fiuto del gol dell’argentino Cano. Il Boca Juniors porta in campo il carisma e la capacità realizzativa dell’uruguaiano Cavani, attaccante che ha lasciato il segno in Serie A e Ligue 1, affiancato dal difensore argentino Rojo, ex Manchester United. Il River Plate può contare sull’esperienza del portiere argentino Armani e del centrocampista Lanzini, con un passato al West Ham. Ma oltre ai nomi già conosciuti, occhi a chi potrebbe avere il potenziale per brillare: il Botafogo non presenta nessun nome già conosciuto al calcio europeo, ma guai a sottovalutare l’ala Artur del Botafogo e l’attaccante Igor Jesus, che potrebbero rivelarsi sorprese.
La CONCACAF schiera quattro squadre, più l’Inter Miami come rappresentante della nazione ospitante.
Una delle squadre è ancora da decidere dopo l’esclusione del Leon, squalificato per problemi di proprietà multi-club, con playoff dell’ultimo minuto tra Los Angeles FC e Club América, che si disputerà sabato 31 maggio.
Tra i nomi più riconoscibili, ovviamente la squadra di Miami presenta le superstar più globali: Messi, Suárez, Busquets e Jordi Alba, tutti ex compagni di squadra al Barcellona, porteranno un’enorme esperienza e un tocco di magia al torneo, sfruttando anche il fattore campo. Se il Los Angeles dovesse qualificarsi tramite il playoff, porterebbe in campo l’esperienza del portiere francese Lloris e dell’attaccante Giroud, entrambi campioni del mondo con la Francia.
Per quanto riguarda i talenti meno noti al grande pubblico europeo, il Monterrey vanta lo spagnolo Canales , un trequartista con un passato in Liga, ma anche il veterano difensore messicano Moreno e il prolifico attaccante argentino Berterame. Il Pachuca può contare sull’esperienza del venezuelano Rondón e sulla velocità dell’ala olandese Idrissi. Se il Club América dovesse vincere il playoff, i suoi giocatori chiave da osservare sarebbero il centrocampista spagnolo Fidalgo e l’ala messicana Zendejas. Le confederazioni di Africa e Asia hanno mostrato una crescita significativa negli ultimi anni, con club che investono in talenti locali e internazionali. L’Al Hilal dall’Arabia Saudita è la squadra asiatica con il maggior numero di stelle di calibro europeo: con il portiere Bono, i difensori Koulibaly e Cancelo, i centrocampisti Rúben Neves e Milinković-Savić, e gli attaccanti Malcom Mitrović, tutti con un passato recente nei top club europei, cosa che rende i sauditi una delle squadre più intriganti del torneo. L’Al Ahly egiziano, gigante africano, si affida al suo capitano e portiere Mohamed El Shenawy, ma poi pare avere poco più da offrire.
Tra le potenziali sorprese e i talenti meno conosciuti, l’Al Ahly ha il centrocampista Ashour e i nuovi acquisti Bencharki e Abou Ali in attacco. L’Espérance de Tunis tunisina può contare sull’esperienza dell’ala Belaïli. I Mamelodi Sundowns sudafricani avranno come fulcro il loro capitano e trequartista Zwane, nella sua nazione considerata una vera leggenda e noto per la sua tecnica e intelligenza calcistica. Gli Urawa Red Diamonds giapponesi potrebbero sorprendere con il centrocampista Gustafson e l’attaccante Matheus Savio. L’Al Ain degli Emirati Arabi Uniti, vincitore della Champions League asiatica, ha nell’ala marocchina Rahimi il suo giocatore più pericoloso, affiancato dal paraguaiano Kaku. L’Ulsan HD sudcoreano schiera l’attaccante brasiliano Farias e l’ala Ludwigson. L’Auckland City dalla Nuova Zelanda è l’unica squadra dell’Oceania, e sebbene sia considerata un’outsider, ogni torneo offre l’opportunità di mettersi in mostra. I loro giocatori chiave da tenere d’occhio includono l’attaccante Myer Bevan e il centrocampista spagnolo Gerard Garriga. La costruzione delle squadre per questo torneo rivela una chiara tendenza: i club di punta cercano un equilibrio tra l’impatto immediato di veterani di calibro mondiale, capaci di gestire situazioni di alta pressione, e il potenziale a lungo termine di giovani giocatori di alto valore di mercato. L’attività di mercato significativa, in particolare per squadre come la Juventus e i club sudamericani, indica che il torneo è preso sul serio, ben oltre una semplice amichevole pre-stagionale. Il torneo sarà un affascinante banco di prova per la profondità delle rose, l’adattabilità tattica e la resistenza fisica dei giocatori, soprattutto considerando i diversi profili di età. Ciò mostra anche la crescente capacità finanziaria dei club non europei di attrarre talenti di punta, potendo potenzialmente modificare gli equilibri di potere nel calcio globale a lungo termine. Basandosi sulle rose attuali, sulla forma recente e sulla storia delle squadre, è possibile ipotizzare le favorite per superare la fase a gironi e raggiungere i quarti di finale. Il formato a gironi seguito da una fase a eliminazione diretta rende cruciale una partenza forte e la capacità di gestire la pressione.
Nel Gruppo A, Porto e Palmeiras sembrano avere la strada spianata. L’Al Ahly è una potenza africana consolidata, mentre l’Inter Miami, con il fattore campo e le sue stelle globali, potrebbe rappresentare una sorpresa – la presenza di quest’ultima che sarà sicuramente un plus per la FIFA per massimizzare l’interesse locale e globale -, anche se il livello generale della MLS è solitamente inferiore a quello dei principali campionati europei e sudamericani. Il supporto del pubblico di casa sarà immenso, ma le esigenze tattiche e fisiche di giocare contro squadre come Palmeiras e Porto saranno un vero banco di prova.
Il Gruppo B, sembra non dare speranza alcuna alle squadre non europee. PSG e Atletico Madrid sono superpotenze e chiare favorite per il passaggio del turno. Botafogo e Seattle Sounders cercheranno di fare la sorpresa, ma il divario tecnico è notevole.
Potrebbe invece regalare sorprese il Gruppo C: il Bayern Monaco dovrebbe ottenere il primo posto a mani basse, ma non sorprenderebbe una sfida accesa per la seconda piazza tra Benfica e Boca Juniors, con lo scontro diretto che potrebbe rivelarsi decisivo e i portoghesi forse leggermente favoriti. Ruolo certo invece di vittima sacrificale per l’Auckland City.
Anche il Gruppo D non dovrebbe regalare grosse sorprese. Flamengo e Chelsea sono decisamente le favorite per la qualificazione. Il terzo posto è conteso da Espérance e dal vincitore del playoff CONCACAF, ossia i Los Angeles FC. Questi ultimi hanno avuto la meglio nel playoff disputato vicinissimo all’inizio del torneo, grazie al successo per 2-1 nei supplementari nel match disputato il 31 maggio contro il Club America, mentre la competizione principale inizierà invece il 14 giugno. Il tempo per riposare sarà dunque minimo, così come quello analizzare gli avversari specifici e prepararsi in modo mirato. Questo potrebbe metterla in un significativo svantaggio rispetto alle squadre che conoscono i loro avversari di gruppo da più tempo.
Nel Gruppo E troviamo invece l’Inter, favoritissima per il primo posto, con il River Plate che dovrebbe fare da principale contendente. Il Monterrey è una forte squadra CONCACAF che potrebbe insidiare il secondo posto, mentre gli Urawa Red Diamonds sono un’incognita che però non dovrebbe regalare sorprese.
Il Gruppo F dovrebbe confermare il predominio delle squadre europee e sudamericane: davvero difficile pensare che Borussia Dortmund e Fluminense possano cedere il passo ai sudcoreani dell’Ulsan e sudafricani del Mamelodi Sundowns. Che poi, poverini, quest’ultimi hanno la parola “tramonto” già nel proprio nome… insomma, romantico, ma certamente “non è un buon inizio”, come direbbe Chef Borghese!
Il Gruppo G vede la Juventus che dovrà probabilmente sudare per prendersi il primo posto a discapito del Manchester City (battuti però dai bianconeri lo scorso 11 dicembre in Champions League). I marocchini del Wydad e gli emiratini dell’Al Ain, pur avendo vinto le rispettive Champions League continentali, partono sfavorite in questo girone e si contenderanno tra loro la terza piazza.
Il Gruppo H, l’ultimo della competizione, è quello che mette curiosità, dato il cambio in panchina sia nel Real Madrid che nell’Al Hilal. Se la squadra di Xabi Alonso sembra essere certa del primo posto, Simone Inzaghi e la sua rosa arricchita da tanti talenti europei (e alcuni potrebbero anche aggiungersi prima del fischio di inizio del primo incontro) sembrano in vantaggio rispetto a Pachuca e Salisburgo. La predominanza attesa delle squadre europee e sudamericane nei pronostici è, ovviamente, un riflesso della loro storica egemonia nel calcio per club. Tuttavia, il periodo in cui si svolge il torneo (giugno-luglio) cade durante la pausa estiva per i club europei, mentre molte leghe sudamericane, CONCACAF e asiatiche sono nel pieno della loro stagione. Ciò significa che le squadre europee potrebbero non essere al massimo della forma partita inizialmente, ma potenzialmente più fresche nel lungo periodo, mentre le squadre non europee potrebbero essere al culmine della forma ma anche affrontare la stanchezza dovuta a un calendario già fitto. La qualità della preparazione, inclusa l’acclimatamento all’estate degli Stati Uniti, sarà un fattore silenzioso ma significativo. Sebbene squadre come l’Al Hilal abbiano investito pesantemente in stelle europee, la coesione e la disciplina tattica sviluppate negli anni nei massimi campionati europei spesso conferiscono ai club UEFA un vantaggio. Le squadre sudamericane, con le loro appassionate tifoserie e il loro pedigree storico, spesso superano le aspettative in competizioni come questa.
Insomma, la Coppa del Mondo per Club FIFA 2025 non è solo un torneo, ma un esperimento audace e una dichiarazione d’intenti da parte della FIFA. La sua espansione a 32 squadre e il suo formato a “festival del calcio” rappresentano un tentativo significativo di elevare il calcio per club a una dimensione globale senza precedenti. Il nuovo formato aumenterà esponenzialmente la competitività e la visibilità del calcio per club a livello globale, offrendo a squadre di ogni continente una piattaforma senza precedenti per mostrare il proprio talento e competere ai massimi livelli, generando (ovviamente) entrate significative per la FIFA e i club partecipanti, che andranno ad influenzare il mercato dei trasferimenti e le strategie finanziarie delle squadre, con l’obiettivo è massimizzare le opportunità commerciali e la portata globale del calcio.